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Blank Jeet Kune Do​
italian organization
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LE ARTI D'INFLUENZA E ALTRO
Di seguito riportiamo le fonti che furono d’ispirazione per Bruce Lee nella formulazione del Bruce Lee’s JKD. Ci sono state quindi delle Arti che hanno influenzato il JKD ed ancora continuano ad illuminarne la Strada. Queste Arti hanno avuto dei grandi interpreti che sono stati tutti campioni nella loro disciplina, ma soprattutto atleti d’eccezione in quanto eccelsero per le loro doti e qualità particolari, alle quali Lee non potette rimanere impassibile. Sono persone fuori dallo standard comune che hanno lasciato un impronta indelebile per il loro modo di combattere, un segno tangibile della loro grande personalità a dimostrazione che l’arte del combattimento deve essere interpretata. Troverete delle News esclusive di cui nessuno sino ad ora ha mai menzionato in parte perchè non si è voluto ricercarle ed in parte per una situazione di comodo: il jkd andava già bene così com'era, perchè mai si doveva creare una pericolosa dicotomia? Quando Bruce Lee giovanissimo arrivò a Seattle in Usa, dovette scontrarsi con la dura realtà americana, totalmente agli opposti rispetto a quella di Hon-Kong. Un'etnia diversa, usi e costumi diversi, gente diversa per mentalità e costituzione. Abitudini e routine diverse: lo sport nazionale era il Football da una parte e la Boxe dall’altra, ugualmente seguiti con grande trasporto e consenso.
Gli americani erano ciclopici, grandi e grossi, un gigantismo incoraggiato dall’obesità. Quando erano ubriachi diventavano dei bulldozer. Con queste premesse il suo Wing-Chun, era anacronistico e ben presto se ne rese conto, soprattutto quando dovette fare i conti allenandosi con boxer esperti tanto, ebbe a ricredersi sull’efficacia di quello che conosceva (“Mio Dio ma un praticante di Wing-Chun deve essere scemo ad affrontare un Pugile!”). Molti credono che Lee fu costretto dalla sua scarsa conoscenza del Wing-Chun a formulare il JKD, ma questo è errato. Bruce Lee in America aveva già alle spalle una grande esperienza come street-fighter dovuta alle sfide nei tetti di Hon-Kong con altre scuole. Quindi con tutto rispetto per il Wing-Chun, era solo questione di inadeguatezza e di tempo. Fu proprio questa inadeguatezza la molla che innescò in Lee il desiderio di un cambiamento per poter adattare la sua Arte alla realtà in cui era immerso. Sopra ogni altra cosa, egli voleva FAR FUNZIONARE L'ARTE MARZIALE, ed in particolar modo la sua Arte Marziale. Presto i tempi furono maturi per la nascita del Jeet Kune Do!
L’aspetto strategico, tattico, l’arresto nel momento in cui l’opponenente attacca, è di derivazione tipico della Scherma Occidentale di JulioMartinez-Castello e Marcelli. La Biomeccanica per generare la massima potenza nelle tecniche proviene dal pugilato descritto nei libri scritti da Edwin Haislet, Jack-Dempsey e Jim-Driscoll. Inoltre Bruce Lee si ispirò a Cassius Clay per innovare e migliorare la mobilità. READ MORE
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WILLEM REEDERS (1917:1990) /KUNTAO LIU-SEONG
Willem Reeders il cui secondo nome è Liu-Seong) nacque ad Est di Java da padre Olandese e madre Cino-Indonesiana. Lo zio materno Liu-Siong lo introdusse alle arte marziale di famiglia KUNTAO LIU-SEONG all'età di quattro anni fino ad arrivare in Cina (Pechino) a 12 anni per praticare lo Shaolin Kung-Fu nel famoso monastero viaggiando ogni anno dalla Indonesia al tempio per sessioni di formazione intensiva di 3 mesi e mezzo. Qui fu uno dei 6 ragazzini scelti per apprendere il Tai Chi Tibetano oltre che l'anatomia, la filosofia, la meditazione, il controllo mentale, l'uso degli elementi (fuoco, acqua, vento, terra), l'agopuntura ed il buddismo. La sua sete di conoscenza ed il suo "fuoco sacro" per l'Arte Combattiva lo portarono parallelamente allo studio nello shaolin ad impadronirsi di varie forme di Combattimento come il Tai-Chi stile Wu, il Ju-Jitsu, il Judo, l'Aikido, il Kendo, il Karate, il Kuntao Silat.
All'inizio degli anni '40, si trovò coinvolto per 15 anni prima nella guerra con il Giappone e poi nella rivoluzione indonesiana contro l'Impero Coloniale Olandese.. Fu solo grazie al suo lungo addestramento nelle Arti Marziali che riuscì a sopravvivere.
Quando gli olandesi abbandonarono l'Indonesia dopo aver perso la rivoluzione, dovette trasferirsi con il padre in Olanda, tuttavia tre giorni dopo esserci arrivato ottenne per un visto per gli Stati Uniti e alla fine si è stabilì a New York, dove visse insegnando il proprio Kung-Fu, un misto tra il Kuntao ed il Serak, sistema appreso per la prima volta dal GURU TEO SCHRIJN, per poi in un secondo tempo, diventare allievo NES DE VRIES che lo avrebbe di seguito presentato ai suoi nipoti: i fratelli DE THOUARS (Willem, Paul, Maurice e VICTOR). Una curiosità che ben pochi sanno è che Bruce-Lee tra il 1967 ed il 1972 per via della sua incessante ricerca e sperimentazione, si allenò privatamente a casa del GM Willem Reeders, dove apprese il suo sistema di Lotta Indonesiana elaborato e brutalmente efficace, per la sua struttura senza fronzoli e la sua direttezza. Negli appunti lasciati a Dan Inosanto, si notano chiaramente degli schizzi riconducibili al sistema Liu Siong. Sembra che Reeders andò in California per conoscere Lee e che sia stato proprio Dan Inosanto a consigliare il suo Maestro a investigare nel suo sistema. Soprattutto il Sistema di Kuntao di Liu-Siong era concepito per la Difesa Personale e si adattava alla Realtà della Strada. Questo potrebbe essere stata la molla che fece scattare in Bruce-Lee un interesse durato per ben 3 ANNI e MEZZO! Reeders che all'epoca dell'incontro aveva 47 anni, contro i 27 di Bruce Lee, in un solo momento riuscì a disarmare il suo pugno migliore usando una tecnica molto cara ai praticanti di kali e silat detta Gunting. Lo stupore di Lee lo portò a chiedere cosa avesse mai usato: Reeders disse che era una tecnica usata nel suo sistema di Silat che prevedeva l'uso di "Mani Cinesi come Antenne" e Footwork Indonesiano. Ma disse di aver visto anche una cosa del genere a Shaolin!
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Come si sa il processo di assorbire l'utile e rigettare l'inutile, nell'Arte del JKD è esclusivo, nel senso che Lee non adattò mai a scatola chiusa. Questo processo richiede una FERMENTAZIONE che alla fine stravolge quello che si è assorbito facendolo divenire parte dell'Arte stessa e talmente trasformato e irriconoscibile, da dovere affermarlo e patrocinarlo unicamente come JKD. Lee fece buon tesoro degli insegnamenti di Reeders, tanto è vero che possiamo notare una tecnica di Distruzione Articolare (Gunting) nel combattimento del Colosseo, dove Yen Chen Disarma il Braccio di Colt lesionandogli il nervo del gomito. Nei suoi appunti Lee menziona questa tecnica come DISARMO dell'ARTO. ​Durante il suo soggiorno Americano Reeders fece da consulente scenografico e tecnico per la Serie Televisiva Kung-Fu. Molto probabilmente il produttore fu indirizzato da Bruce Lee, per via della lunga esperienza trascorsa al Tempio di Shaolin. L'idea dei passi lungo la carta di riso, del Maestro Po cieco, e del calderone rovente sollevato con gli avambracci grazie al quale venivano marchiati a fuoco il drago e la tigre, molti aneddoti filosofici risultanti dalle domande del giovane Caine ai suoi Maestri, sono stati suggeriti proprio da Reeders.
Ma Ha Guru Vic Pak de Thouars, con il quale il nostro Direttore Tecnico M° Arturo Gheller ha avuto rapporti per quattro anni, ha riferito più di una volta che Bruce studiò il Serak per tre anni e mezzo e che lasciò i suoi appunti e schizzi sul Kuntao e Serak a Dan Inosanto. Questi, dopo essere divenuto suo allievo (di Vic Pak D.T.), per rispetto ed in segno di tradizione glieli consegnò facendoli praticamente "tornare alla loro fonte". Ebbene lo stesso Vic Pak nel suo libro "Thereshol of Serak Tsunami" che in una delle sue ultime visite in Italia diede a Sifu Gheller, a pag 139 parla proprio da Guru Willeem Reeders e di Li Sha Long (Bruce Lee). Inoltre sempre nello stesso testo, riporta una lettera di Reeders che gli arrivò dallo stesso il 14 Mag 1990 (tradotta il 2 Dic 2004) e datata il 3-13-1990 (ma si presume sia il 3 -3 -1990 e che ci sia un errore di trascrizione..). Questa è la lettera che riportiamo fedelmente:
​" Dear Victor
I am elated that you have called, en that i really look forward and meet Penkak pratctitioners from Indonesia. Specially Pak Serak Style from Mas Djut.
Nes de Vries and I are like two Brothers and we have trained a lot in "Na KomPhaton (Siam), where we were a prisoners of war. Now here in America, I Know of Hundred's of Penkak Practitionners, Pak Serak Style, suppose to have learned from certain Wiily Wetseis, who claimed that he was the lineage Student of Mas Djut. J Know Him from Malang (East Java) as young man, and a now for a certain that he never was or traveled to Bandoeng, in other words he never was there. So it is pratically impossible to have learned the Pak Serah Style
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Willem Reeders
ALDO-NADI (Livorno, 23 aprile 1899 – Los Angeles, 10 novembre 1965) / SCHERMA.
Fu figlio d’Arte e assieme al fratello Nedo, il pilastro della Scuola fondata dal padre Beppe, la mitica Fides Livorno nel 1892. Divenne professionista a soli 22 anni e l’emblema della Scherma Italiana nel mondo. Grandissimo competitore, vinse 3 medaglie d’oro alle Olimpiadi del 1920 in tutte e tre le specialità e moltissimi titoli internazionali. Il più pagato al livello di esibizioni (15mila dollari per un quarto d’ora!). Ma che cosa aveva di tanto particolare Aldo Nadi?
Egli nacque debole e macilento, dovette lottare per tutta la vita con una condizione di salute precaria minata da perenni raffreddori e polmoniti. Non fu affatto un atleta dotato nel fisico: era alto 1,88mt era considerevolmente sotto peso. Pesava appena 58 Kg. Non era dotato di resistenza ne di forza e quindi peccava di attacchi ripetuti e potenti.
Il padre Beppe, gli insegnò uno stile aggressivo con azioni incalzanti sin dalla tenera età. Tuttavia per via di queste scarse qualità, egli ad un certo punto decise di creare un proprio stile che esaltasse caratteristiche diverse dalla fisicità, basato molto sulla sorpresa, sulla parata all’ultimo momento ed al contrattacco senza concedere spazio all’avversario.
Creare confusione era la sua strategia migliore: colpiva i propri avversari nei punti dove erano più protetti costringendoli al contrattacco quando erano meno disposti a farlo. Nel 1935 si trasferì in America, prima a New-York e poi a Los Angeles dove si dedicò all’insegnamento della sua Arte ed il cinema lo contese a fianco di Erol Flynn e Humphrey Bogart. Fondò la propria Aldo Nadi Fencing Academy. Si spense nel sonno il 10 Novembre del 1965.
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JULIO-MARTINEZ-CASTELLO (1882-1973) SPAGNA / SCHERMA
Il Maestro Julio Martinez Castello, fu un grande della Scherma Spagnola. Nacque nel 1882 ed imparò a tirare di scherma presso l'Accademia Reale di Madrid. Ha insegnato in Spagna, Argentina e Cuba prima di emigrare negli Stati Uniti nel 1914. Al New York Athletic Club, ha allenato la squadra olimpica degli Stati Uniti nel 1924. Castello accettò l'incarico di Maestro di scherma presso la New York University nel 1927 dove rimase fino alla fine del 1940. Ha prodotto numerosi campioni mentre era lì. Andato in pensione nel 1947, ha continuato ad insegnare in via non ufficiale fino a ottant’anni. Ha scritto due libri, "Teoria della Scherma" (1931) e "Teoria e pratica della Scherma" (1933).
L' INFLUENZA DELLA BOXE OCCIDENTALE
La BoXe Occidentale è stata la Prima Arte ad entrare nella Sfera d'Influenza del JF JKD. Bisogna guardare in faccia la realtà nel modo più onesto possibile perchè il JFJKD è stato creato per superare la barriera della limitazione. Molti detrattori sostengono che Lee ne fu in qualche modo costretto dalla limitata conoscenza del Wing Chun, in quanto ad Hong Kong non completò la formazione con Yip Man. Questa affermazione è insensata se ragioniamo facendo mente locale su un problema di fondo non indifferente: la proporzione fisica! Quando il giovane Bruce sbarcò negli Stati Uniti, si trovò presto a fare i conti con la realtà americana, molto diversa da quella asiatica per tradizioni e cultura. Soprattutto la popolazione locale era gigantesca rispetto alle proporzioni di un piccolo cinese di neanche 60 Kg, amava il Football, la Boxe Occidentale e soprattutto mangiare e bere fiumi di alcool. Da ubriachi gli uomini americani diventavano dei bulldozer, una specie di orsi inferociti molto difficili da controllare e soprattutto pericolosi. Bruce Lee scoprì ben presto i limiti del Wing-Chun totalmente inadeguato e inadatto a fermare un uomo di oltre 100 Kg di stazza, rapportandosi con pugili professionisti e grandi campioni come Tuney-Dempsey-Clay-ed Haislet dai quali fu ispirato ed influenzato profondamente. Quindi il BRUCE LEE'S JKD venne creato per superare il problema delle proporzioni e la prima Arte Combattiva che influenzò il suo processo evolutivo, fu proprio la Boxe Occidentale, la quale rispetto al Kung Fu Wing Chun aveva molto più da offrire in termini di tecnica-strategia e potenza. Un pugile di 50Kg può mettere K.O. un uomo di 100Kg e questo è il grande vantaggio del pugilato se pensiamo che un peso gallo può essere considerato per la sua velocità estremamente distruttivo. Se il Fondatore fosse rimasto in Cina sarebbe diventato un eccellente praticante di Kung-Fu o Gong-Fu (termine "aromatico" cantonese) che con molta probabilità avrebbe creato un proprio Stile Tradizionale, ma è certo che il JFJKD non sarebbe mai nato come esito di risposta alla richiesta di conoscenza e di perfezione del corpo. La prova lampante di questa malinconia è il suo JunFan Wing Chun praticato a Seattle, una forma di Wing Chun spurio con chiari inserimenti della Boxe Occidentale (definito Non Classical Gong-Fu da Jesse-Glover) che ha mostrato il suo vero volto nella famosa sfida di Oakland contro Wong Jack Man, un eccezionale praticante di Kung-Fu Shaolin. La risposta in termini di inadeguatezza determinò l'inefficacia ed il conseguente desiderio di processo e sentenza contro tutti gli stili ed i sistemi dai quali Bruce Lee prese definitivamente le distanze sino a staccarsene completamente. Bruce Lee collezionò numerosi testi sulla Boxe Occidentale, non perdeva mai un incontro trasmesso in Tv ed era in grado di predire con grande precisione cosa avrebbe fatto questo o quel pugile nel proseguo di un match. Bruce Lee si rifece agli scritti di Haislet per definire la struttura portante della propria Arte, a Driscoll per il Cross a Dempsey per la Biomeccanica ed Clay/Mohammed-Alì per il Jab ed Footwork. READ MORE
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CASSIUS-MARCELLUS-CLAY (Muhammad-Alì / “Il Labbro di Louisville” / boxe
Sono bello… Sono veloce… Danzo come una farfalla e pungo come un ape!”
Tra tutti i pugili cui Lee si ispirò, Alì fu il modello di riferimento più indicativo e forte, sia per la personale filosofia di vita, spesso ribelle agli stereotipi (basta pensare alla prigionia subita per il rifiuto di andare in Vietnam, alle battaglie istrioniche con i suoi avversari alle prime di ogni match) e le sue scelte fuori dagli schemi come la fede mussulmana e la sua amicizia con Malcom-X. Vale la pena di spendere diverse righe per illustrare la storia di questo grandissimo campione del ring, uomo delle imprese impossibili, il campione invincibile in quanto tutti ci siamo abituati a considerarlo tale. Tuttavia non fu sempre così: In due occasioni i pronostici gli furono avversi.
Nel 1964 contro la “Belva-Feroce” Sonny-Liston pochi erano propensi a credere che avrebbe resistito sino alla fine dell’incontro e così pure accadde 10 anni dopo contro “The Butcher” il macellaio: massacratore George-Foreman. Ma in entrambi i casi, il “Labbro di Louisville” seppe sovvertire i pronostici ed aggiudicarsi l’incontro andando a sorprendere tifosi ed esperti. Clay fu un pioniere nello sport della BoXe, interpretandola dall’alto di un apporto innovatore e di una personalità unica ed eccezionale, dando il via ad un nuovo modo di praticarla e professarla. Tra tutti i pugili del suo tempo fu “Il Più Grande”, come proprio lui amava definirsi. Alì nacque nel 1942 a Louisville, nel Kentucky da una famiglia agiata: il padre era un famoso grafico pubblicitario. Ebbe un’infanzia tranquilla e spensierata, per cui non fu certo la miseria ad avvicinarlo alla BoXe.
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Il suo incontro con la Noble-Art avvenne in modo del tutto fortuito a 12 anni, in seguito al furto della sua bicicletta nuova, regalatagli dal padre. Clay denunciò l’accaduto ad un poliziotto, il quale gli consigliò di sbollire la sua rabbia in un palestra di pugilato. Il suo primo istruttore di pugilato fu un certo Joe-Martin e grazie alle sue doti straordinarie, Clay in pochi anni riuscì a farsi un nome nell’ambiente disputando 200 incontri da dilettante in ben 5 diverse categorie di peso e con un palmares eccezionale costituito da 12 guanti d’oro e numerosi titoli nazionali. La sua sfacciataggine e spavalderia, ISPIRATA alla tecnica del Trash-Talking gli procurò il nomignolo di “Linguaccia di LOUISVILLE, perché già da allora, Clay amava inveire contro i suoi avversari prima di ogni incontro, predicendo il round in cui sarebbe finito per KO.
Così la gente andava ai match di Clay per vedere se c’era qualcuno in grado di chiudergli la bocca, ma questo accadde raramente! Alle Olimpiadi del 1960, a Roma, un 18enne Clay, divenne il ragazzo d’oro della BoXe nella categoria dei mediomassimi, dall’alto di una classe superba e sorretto da un entusiasmo fuori dagli schemi.
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Dopo le Olimpiadi, la macchina pubblicitaria lo portò in vetta alla ribalta mondiale: passato al professionismo nella massima categoria, aveva un fisico statuario e perfettamente proporzionato: era alto 1,90 mt e pesava 90 Kg di muscoli molto ben distribuiti, una proporzione inusuale per un peso massimo di allora. Grazie a questa caratteristica, egli sviluppò uno Stile Danzante che lo fece diventare un bersaglio difficile da colpire. Pur non possedendo il pugno risolutore, era molto agile sulle gambe, dote che gli permise di scaricare serie veloci e devastanti sui suoi avversari.
Clay arrivò all’incontro per il titolo mondiale dopo aver incontrato l' ostico Henry-Cooper, un coriaceo britannico dal gancio sinistro molto pericoloso che lo mise in seria difficoltà. Un fortuito taglio del guantone di Clay, rallentò il ritmo del match e grazie a ciò egli riuscì a superare il momento critico e a vincere. Nel Febbraio del 1964, Sonny-Liston soprannominato “The Big-Ugly-Bear” (il grosso orso brutto) affrontò al Beach Convention Center di Miami un ventiduenne Clay. Lo sfidante annunciò dall’alto di una istrionica spavalderia, la sua vittoria all’ottavo round. Durante l’incontro Clay danzò attorno al campione per 5 riprese con una tattica “Tocco e Fuga”. Al sesto round iniziò a portare alcuni colpi molto pesanti che andarono a segno…bastò a decretare la resa di Liston che dall’angolo non si rialzò. Era fatta e l’inizio di un mito, una leggenda. Clay fu l’uomo delle sfide, delle sorprese dello scalpore. Dopo la vincita del titolo mondiale, convocò una conferenza stampa per annunciare al mondo il rifiuto del suo “nome da schiavo” e l’abbraccio alla fede mussulmana nel movimento “Black-Muslim” fondato da Malcom-X.
La puritana America Bianca di allora vedeva questo movimento come una minaccia sociale e questa scelta la fece innervosire ed arrabbiare soprattutto quando venne a sapere che il campione aveva cambiato il suo nome in “Mohammed-Alì”.
La guerra fredda contro Alì era iniziata con un’intelligente manovra politica gli venne tolto il titolo in un marea di critiche velenose controproducenti. Clay riconquistò la corona un anno dopo nel 1965 sempre contro Liston mettendolo KO alla prima ripresa e lo difese altre otto volte con una classe indiscussa. Ma la mano del destino crollò impietosa chiedendo la sua testa.
A 25 anni Alì si rifiutò di prestare giuramento di fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti d’America al centro di addestramento reclute dell’esercito americano di Houston. A causa di motivi religiosi si ritenne renitente alla leva militare.
Il più famoso atleta e pugile del mondo, divenne il simbolo del tradimento, del rifiuto dei valori nazionali e questo fu il pretesto tanto atteso dagli organi di controllo e di ratifica del titolo, che concordi con l’opinione pubblica nel disapprovo dell’impervia scelta religiosa, colsero al volo l’occasione per toglierli la licenza di pugile.
La giustizia americana gli inflisse un’ammenda pecuniaria ed una pena detentiva di 5 anni, mentre nessuno mai più gli avrebbe permesso di salire sul ring. Questo verdetto molto duro lo vide bandito dalla Boxe.
Dopo cinque anni di dure battaglie, favorito dall’opinione pubblica che appoggiò un travolgente movimento pacifista, contro la guerra del Vietnam, la società americana cambiò radicalmente la politica del momento.
Alì si trovò ad essere considerato l’eroe senza macchia e senza peccato: nel Giugno del 1970 la Corte Suprema proclamò che il credo religioso poteva essere considerato un valido motivo di obiezione di coscienza. Il successivo Agosto venne annunciato che Alì avrebbe combattuto in Georgia dove la licenza era concessa esclusivamente dal Sindaco e non da una commissione tecnica. Alì ritorna sul ring dopo un lungo esilio forzato dalla BoXe di 3 anni e mezzo e in avverso all’opinione pubblica ed al parere degli esperti, secondo cui la lunga inattività avrebbe spento tutte le sue motivazioni per riconquistare il titolo mondiale.
L’esordio, prima di lanciare la sfida al nuovo campione Joe Frazier, soprannominato “Smoking-Joe” per via del suo vizio al sigaro, inizia in sordina: esisteva la reale necessità di alcuni test.
Il debutto ufficiale inizia contro un certo Jerry-Quarry sul quale arriva una facile vittoria e poi affrontando l’argentino Oscar-Bonavena, davvero un osso molto duro, denominato “il Ringo del Ring”. Anche qui la vittoria arrivò anche se meno facile per Ko all’ultimo round. L’8 Marzo del 1971 al Madison Square Garden di New-York, il mondo assistette all’incontro del secolo Alì-Frazier.
Alì riuscì a trovare una fattoria nei pressi di Reading in Pensylvania. Voleva un luogo di solitudine e meditazione, lontano dalle distrazioni e dagli intrusi.
Era lungo di cinque acri e vicino ad un villaggio chiamato Deer-Lake Orwigsburg, a 20 minuti da Reading (un'ora di macchina da Philadelphia e a due ore da New York). In questo sito, creò un vero e proprio camp-training immerso nella campagna ed iniziò ad allenarsi duramente nel 1971.
Questo posto divenne il suo quartier generale dove allenarsi: Qui visse e si allenò fino agli ultimi anni della sua carriera nei primi anni '80 ed esiste a tutt'oggi. Trasformato in un bed and breakfast è meta di turisti. Fans di Alì ed appassionati di BoXe.
L’INCONTRO DEL SECOLO: ALÌ - JOE FRAZIER I
L’8 Marzo del 1971 al Madison Square Garden di New-York, il mondo assistette all’incontro del secolo Alì-Frazier. La sfida avvenne con due milioni e mezzo di borsa in palio in quello che venne all'epoca definito come "Incontro del Secolo".
Alì si presentò appesantito ma l’incontro fu definito titanico tra due stili diversi: l’eleganza contro la forza bruta. Frazier faceva paura per la potenza devastante dei suoi pugni. Questo match ebbe un’importanza mediatica straordinaria: 35 nazioni in diretta televisiva, 760 addetti stampa da tutto il mondo, Frank Sinatra per ottenere un posto a bordo ring si spaccia per fotografo, e Burt Lancaster viene ingaggiato come cronista in un Palazzetto Sportivo. Nei giorni precedenti alla sfida l’aria era talmente densa di tensione ed elettricità che si poteva metaforicamente tagliare con un coltello. “The Lip” tuonò insulti verso il rivale Frazier definito come il paladino dei conservatori che hanno disapprovato la “diserzione” di Clay. Lo spettacolo fu di altissimo livello: dopo 31 vittorie consecutive e dieci anni di imbattibilità, Muhammad Ali nato Cassius Marcellus Clay, conobbe la sua prima sconfitta da professionista. Arrivati al 15esimo round, un terribile gancio sx di Smoking-Joe mette al tappeto Alì che si rialza e finisce in piedi, ma al suono della campana deve arrendersi ai punti. La ferocia dell’incontro spedisce entrambi i pugili all’ospedale: Alì con la mandibola rotta e Frazier distrutto e fracassato per avere subito un’azione continua ed asfissiante e micidiale, ci rimarrà per 1 mese tanto è vero che ad un certo punto circola voce che sarebbe morto. READ MORE.. SE VUOI ACCCEDERE REGISTRATI
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THE RUMBLE IN THE JUNGLE: ALÌ - FOREMAN
Big George affrontò anche Ken Norton e lo mise al tappeto in due soli round. in soli due round, quindi decise di voler dare una dimostrazione al mondo intero chi fosse il vero campione del mondo dei pesi massimi. Don King un modesto manager di Cleveland, che al tempo muoveva i primi passi nel mondo dei procuratori, con il supporto di potenti sponsorizzazioni riuscì a far firmare ad Ali e a Foreman due contratti separati, promettendo un premio di cinque milioni di dollari. L'incontro si disputò il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, nell'ex Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo). La scelta della location fu stabilita dallo sponsor principale del match: il dittatore dello Zaire Mobutu Sese Seko che lo volle nella propria nazione, attirato dall’ odiens che l'evento avrebbe avuto. Foreman partì favorito dai bookmaker fino a tre volte rispetto alla sconfitta. Dato che Ali era stato battuto da Frazier, e che Foreman aveva vinto il titolo mondiale battendo quest’ultimo, mandandolo al tappeto sei volte prima di metterlo a KO. Inoltre, Foreman aveva sconfitto anche Ken Norton in due soli round, e Frazier era il pugile che aveva fratturato la mascella di Alì.
Alì e Foreman si allenarono per tutta l'estate del 1974 nello Zaire, per acclimatarsi al calore locale, ma durante l'allenamento Foreman si fece male, per cui l'incontro slittò al 30 Ottobre. Il match iniziò alle 4 di mattina secondo l'ora di Kinshasa, per poter essere trasmesso in diretta al pubblico televisivo. Erano presenti numerosi personaggi del cinema e campioni di boxe, tra cui Ken Norton e Joe Frazier. Foreman era dato per superfavorito superava Ali in costruzione fisica e in potenza: quasi due metri di altezza per 120Kg di muscoli, una vera forza della natura. Prima dell’incontro Ali cercò con la sua solita spavalda tattica psicologica di innervosire il campione provocandolo ed offendendolo.Il giorno del match 100.000 presenti manifestarono il loro sostegno e supporto ad Alì: il primo round iniziò al grido esaltato della folla: Alì Boma Ye! (Alì uccidilo!) Per 8 round Ali fu costretto a subire alle corde la furia aggressiva di Foreman, che alla fine stremato per avere dato tutto fu costretto alla resa per KO.
Alì vinse l’incontro usando l’intelligenza contro la forza: si incollò alle corde del ring e fece da bersaglio evanescente ai colpi micidiali di Foreman. Pur venendo colpito, l’azione elastica delle corde e la sua grande capacità di incassare attenuarono via via la potenza distruttiva dei colpi che gli arrivarono addosso. Nessuno avrebbe mai pensato una cosa simile. Alla fine ebbe ragione e divenne campione del mondo per la seconda volta usando una delle più grandi pianificazioni strategiche e di esecuzione tecnica mai sfoggiate prima nella storia della boxe.
TECNICAMENTE ALÌ SEPPE ADATTARSI ALL’AVVERSARIO CAMBIANDO DRASTICAMENTE STILE: LA SUA IMPAREGGIABILE AGILITÁ E MOBILITÁ VENNERO SOSTITUITE DALLA TATTICA PASSIVA DEL “ROPE—DOPE” (Affidarsi alle corde), mettendo in mostra una grande forma addominale e capacità di assorbire colpi alla testa. Frazier era pronto a tornare.
ALÌ- JOE FRAZIER III: THRILLA IN MANILA
Anche questa terza sfida per il titolo mondiale si tenne fuori dagli Stati Uniti sotto l’egida di Don King che sapientemente sfruttò la sponsorizzazione del dittatore filippino Ferdinando Marcos, che coprì tutte le spese comprese le borse per 12 milioni di dollari, in un paese messo a terra dalla po-verità e dalla miseria. Venne scelta la location della sfida nella città di Manila, capitale delle Filippine e per l'occasione King coniò il termine " Thrilla in Manila" (Mozzafiato in Manila).
A causa della diretta mondiale TV Alì e Frazier si ritrovarono a combattere alle 10:00 di mattina locali con un'afa soffocante insopportabile ed un sole rovente. Il clima estremo incise sulle strategie e le dinamiche dell'incontro. Circolò inoltre voce che Frazier fosse finito visto che non si era più ripreso dal tremendo KO subito da Foreman nel 73. Il fisico dei due atleti fu spinto a livelli davvero pericolosi per la loro salute in un match cruento e drammatico che vide i due sfidanti combattere con grande agonismo e violenza, senza esclusione di colpi e scorrettezze.
Tutto il combattimento fu estenuante tanto che in seguito gli opinionisti definirono questo match come il più brutale mai visto nella storia della boxe. Durante la pausa tra la 14° e la 15° ripresa, i secondi di Smoking-Joe decisero di gettare la spugna. L'arbitro decretò la vittoria ad Alì per KO tecnico, ma costui ammise che in caso contrario, non sarebbe riuscito a sostenere un’altra ripresa definendo il match come in assoluto qualcosa di molto prossimo alla morte.
Bruce era affascinato dallo stile boxistico di Alì, ma vi siete mai chiesti chi insegnò ad Alì a muoversi in quel modo? Quando Alì nel 60 vinse le olimpiadi era già famoso per il suo footwork superbo ed il suo jab fulminante.
Io credo che avesse un Daimon che lo guidò verso una nuova interpretazione della Noble Art, verso la bellezza stilistica, la raffinatezza ed in questo senso si dimostrò molto avanti rispetto al suo tempo. Quando divenne famoso e benestante, si procurò video di campioni mondiali di tutte le categorie per poter indagare studiare e valutare. Indubbio che l’Alì degli anni migliori era superbamente insuperabile e soprattutto bello da vedere. Aprì la strada ad un nuovo modo di boxare che in seguito venne imitato da molti altri pugili.
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ALÌ IL DECLINO: 1976 L’ANNO DEL BOOM MEDIATICO
Dal 1976 in poi, i riflessi di Ali iniziano a diminuire e così la sua velocità. Si appesantisce, non si muove più come un tempo e mettere giù gli avversari diventa sempre più difficile. Seguono incontri sempre meno gratificanti, anche se vittoriosi, incassa molti colpi con Ken Norton, Alfredo Evangelista, Leon Spinks, Earnie Shavers. L’11 Dicembre del 1981, a Nassa nelle Bahamas, Trevor Berbick in 10 riprese mette fine alla carriera di Ali ai punti. Era il 26 Giugno del 1976, quando la Nippon-BudoKan-Arena di Tokyo presentò sul ring un Match insolito tra due grandi campioni: Ali e Antonio Inoki re del Catch-As-Catch che lo apprese in gioventù il Catch dal leggendario Karl-Gotch. Per la prima volta il mondo assistette ad un incontro di grande risonanza mediatica a portata mondiale (vi erano già stati altri precedenti) tra due Stili diversi secondo regole speciali approntate per l’evento. L’organizzatore era un certo Ichiro Hatta presidente della Associazione Giapponese di Wrestling. L’incontro fu montato per dimostrare la superiorità del Catch sulla BoXe ed il pretesto fu la solità indiscussa arroganza di Ali che invitato ad un party americano al quale partecipava anche Ichiro, deplorò pubblicamente la codardia degli atleti del catch e che avrebbe dato 1 milione di dollari a chiunque tra loro fosse riuscito a sconfiggerlo. Su tutti i Catchers, Antonio Inoki, ex sumotori, troppo leggero per ambire alla gloria, ed al tempo passato al Wrestling con grande successo, fama ed onori, raccolse la sfida.
Con una borsa di 6 milioni approntata da Iichiro, il contratto con l’organizzazione venne firmato nel Marxo del 1976, l’arbitro sarebbe stato niente meno che Gene La Belle. L’incontro è stato senza dubbio il precursore delle MMA ed il suo esito fu a lungo oggetto di critiche e disamine da parte dell’opinione pubblica. Ali tenne svariate conferenze stampa, chiamando Inoki con il soprannome “IL TUCANO” per via del suo mento prominente. Inoki dal canto suo, disse che il nome di Alì significa formica nella sua lingua, che lo avrebbe pestato sotto ai piedi e raffigurò il suo avversario claudicante con una stampella come risultato finale dell’incontro.
Così fu! Sebbene vennero approntate delle regole per salvaguardare il business, dopo 15 riprese Ali fini all’ospedale per 3 giorni con lesioni muscolari alla gamba sinistra lesa dai calci di Inoki e per scongiurare l’anemia e una tromboflebite.
Non risultò nessun vincitore, ma Inoki si considerò il vincitore morale, vista la necessità di ricorrere alla cure mediche di Alì. I media giudicarono l’incontro una vera farsa che fece sorridere il mondo. In effetti fu tutta colpa delle regole che impedirono la massima espressione stilistica ai due campioni. Inoki praticamente non prese che 1 pugno o due, mentre Alì non riuscì mai ad attuare un azione efficace, portando solo 5 pugni in tutto l’incontro. Successe che nei mesi precedenti i due si studiarono attentamente: apparve chiaro da subito che non sarebbe stata una esibizione.
Inoki comprese perfettamente il rischio di un KO rimanendo in piedi, mentre Alì, vide gli allenamenti di Inoki abituato a demolire i suoi sparring partner con potenti calci e a sottometterli con dolorose chiavi articolari.
Sarebbe stata una vera battaglia. Le regole stabilirono che il match non sarebbe durato più di 15 riprese, l’entourage di Alì per salvaguardare la più alta borsa mai percepita, si rese conto dell’enorme rischio e stabilì i seguenti “paletti” che impedirono ad Inoki di prevalere:
Niente takedown al di sotto della cintura.
Niente takedown al di sotto della cintura.
Niente pugni a mano nuda.
Niente calci alla testa o al corpo.
Niente back suplex-la tecnica di lotta preferita da Inoki
Al suolo, niente sottomissioni o Ground & Pound.
Alì, toccando le corde, avrebbe potuto far ricominciare il match con entrambi gli uomini in piedi al centro del quadrato. Inoki poteva calciare solo con quando una delle due ginocchia toccava terra. Con tali premesse molti insider ritennero che sarebbe stato praticamente uno Show! Tuttavia la scelta dell’arbitro Gene la Belle non fu casuale. La Belle fu anni addietro protagonista di una sfida analoga con un certo Milo Savage, un pugile di 39 anni a fine carriera ma dal pugno pesante. L’incontro avvenne al Fair Ground Colisuem di Salt Lake City, con regole meno restrittive stabilite 6 mesi prima. I due avrebbero dovuto indossare il Gi. La Belle Judoka di fama mondiale poteva solo lottare, mentre Savage oltre che a lottare poteva colpire. Savage prese qualche lezione di lotta, ma non gli servì a molto!
La cosa non impensierì La Belle che vinse il Match al 4°Round con un atterramento e strangolamento dopo avere incassato qualche pugno. Con queste premesse, venute a galla, era ovvio che si dovevano usare dei correttivi. Inoki andò a segno 64 volte con calci anche piuttosto dolorosi atterrando Ali più di una volta.
IL PROBLEMA DI FONDO CHE AVEVA GIÀ ATTIRATO L’INTERESSE E L’ATTENZIONE DI BRUCE LEE QUALCHE ANNO PRIMA, ERA CONNESSO CON LA FAMIGLIARITÀ DELLA LINEA. LA STRUTTURA SU CUI SI SVILUPPA LA BOXE CHE NON CONSENTE LA FAMIGLIARITÀ CON LA LINEA BASSA. PER QUESTO ALI NON SAPEVA COME DIFENDERSI E SUBÌ QUELLA ENORME QUANTITÀ DI CALCI ALLE GAMBE.
Quella che doveva essere una sceneggiata, ebbe dei risvolti a livello fisico e psicologico notevoli. I colpi alle gambe minarono la salute di Alì inesorabilmente ed ebbero effetti negativi sul proseguo della sua carriera. Alla fine dell’incontro egli fece ai giornalisti la seguente dichiarazione:
“Se avessi conosciuto la tattica di Inoki, non avrei accettato questo incontro. Nessuno ne era a conoscenza! Lui si è comportato da vero codardo dimostrando che i pugili sono una razza superiore. Non ha combattuto in piedi come un uomo, se fosse successo l’avrei punito!”
Dal canto suo, Inoki, smentendo tuttavia i sostenitori del flop pubblicitario, un anno dopo, nel 1977 ammise pubblicamente gli eccessi limitanti delle regole impostegli dal clan di Alì. Ma era solo l’inizio di un ondata di pubblicità negativa che gli costerà una perdita di immagine e di denari al quel tempo colossale. Inoki citò Ali per plagio e danni finanziari chiedendogli 750.000 Dollari di risarcimento, Per contro si rese disponibile ad una nuova sfida, ma questa volta con regole diverse. Ali non accettò. Una strategia che permise ad Inoki di recuperare l’odiens perduta e di salvare la faccia davanti a milioni di fans, tanto è vero che riuscì a tornare in auge negli anni 80, che furono gli anni d’oro del Catch, con una fama ed una popolarità senza uguali.
A proposito del Catch as Catch can :
Tutto il Grappling del JKD deriva essenzialmente dal Catch, anzi possiamo dire che il Catch originale era molto simile al JKD, un bagaglio di tecniche sporche che andava oltre le semplici sottomissioni. Questa forma di lotta spuria nacque in Inghilterra nel 1700 ed a poco a poco si sparse in tutto il globo arrivando in America. Inizialmente era conosciuta come Catch as Cath can (afferra come puoi) e si presentava sostanzialmente come un combattimento tra uomini (non escluse le donne) senza troppi preamboli ed etichette, dove l’unico obiettivo primario era quello di storpiare e menomare l’avversario. Era praticamente ammesso tutto, dalle dita negli occhi, alla lacerazione delle orecchie, all’inserimento dei gomiti nei plessi del corpo e nelle zone dolorose o sensibili del corpo come la gola, le costole, il plesso brachiale, la mascella ed altre.
Era anche permesso mordere, pizzicare, graffiare, al calpestare. Arrivato in America verso la metà del 700, il Catch subì una vera e propria trasformazione secondo una linea meno brutale e sportiva, si poteva combattere solo sul ring e certe tecniche vennero bandite mentre le altre subirono una certa platealità proprio per incentivare lo spettacolo e per contraddistinguerlo da quello originale che veniva praticato sul duro manto stradale la nomenclatura subì l’aggiunta del termine Wrestling che in poco tempo soppiantò l’intera nomea forse troppo brutale e rivaleggiante.
I combattenti vennero divisi in due categorie: i Rippers ovvero quelli specializzati nelle sottomissioni dolorose e gli Shooters, cioè gli specialisti dei colpi. Il Catch-Wrestling troverà la sua dimensione ideale in Giappone dove di svilupperà in maniera fenomenica dalla fine degli anni 60 agli anni 80, grazie ad un circuito di grandi nomi di richiamo come Antonio Inoki - Akira Maeda -Tiger Mask – Tatsumi Fujinami – Riki Chosu – Rusher Kimura – Kuniaki Kobayashi – Kantaro Oshino.
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OLTRE LA CORTINA DI FERRO: GABRIEL FLASH ELORDE & CEFERINO GARCIA / BOXE
"Come faceva il giovane Cassius-Clay a muoversi sul ring in quel modo superbo ed ammirevole?". Sicuramente non ci arrivò per caso!. Il Footwork di Ali porta il nome di GABRIEL FLASH ELORDE (25 Marzo 1935 : 2 Gennaio 1985), pugile filippino mancino naturale e campione mondiale dal '60 a '67 dei Pesi Super-Piuma della WBC. La BoXe di questo pugile, che la critica considera tra i più grandi di tutti i tempi, affonda le radici nel Kali Filippino.
Secondo l' Articolo "DID PHILIPINO MARTIAL ARTS REVOLUTIONIZE BOXING?" di HOWE LILA I, apparso sulla rivista Americana INSIDE KARATE, la sorella Giancinta-Elorde ha raccontato che il loro padre era un famoso Esperto di Spada e Daga di Cebu (una delle Aree di Studio del Kali dove si usa in simultanea una Lama Lunga ed una Corta: la provenienza di questa specialità è sicuramente Spagnola.). Egli aveva elaborato un tipo speciale di Footwork che permetteva eludere l'arma di raggio più lungo girando dalla parte considerata più sicura, ovvero della lama più corta. Gabriel insistette numerose volte con il genitore perchè gli insegnasse l'arte di famiglia. Ma la risposta fu sempre evasiva. Tuttavia il figlio elaborò un intelligente espediente per vedere il genitore in azione: dopo averlo ubriacato con dei buoni bicchieri di vino, lo stuzzicò a dovere facendolo muovere secondo il personale Footwork. Una volta compresa la dinamica del movimento che si presentava fluido nell'elusione ma esplosivo negli attacchi, il figlio lo utilizzò nella propria BoXe. Mohammed Ali fu un grande Fan di Flash-Elorde al punto da imitarne l'impareggiabile lavoro dei piedi "proteso ad evitare la punta di una lama". Sembrerebbe che in preludio al Match di Thrilla in Manila, Ali abbia trascorso circa un mese e mezzo a casa di Flash per perfezionare il suo Footwork, che deriva senza dubbio dal Kali Filippino della Famiglia Elorde.
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Se leggiamo il Background Tecnico del Jkd, notiamo chiaramente che Bruce Lee menziona un particolare tipo di Pugno: IL BOLO-PUNCH. Questa singolare tipo di tecnica si deve ad un altro pugile filippino : CEFERINO GARCIA (nato a Naval 26 agosto 1912 – e morto a San Diego, 1º gennaio 1981).
Ceferino lo ideò grazie al modo di tagliare le canne da zucchero da ragazzino impugnando il bolo: un taglio ascendente in diagonale proprio dal basso all' alto. Dal punto di vista squisitamente tecnico il BOLO-PUNCH appartiene alla FAMIGLIA DEI MONTANTI. Non è altro che un montante che parte da una altezza intermedia della mano e che sale in diagonale verso la spalla opposta. In questo modi risulta imprevedibile ed inaspettato.
In seguito fu il Trainer di Elorde George Parnassus (1896-04-24 Methoni, Grecia / 1975-02-25 California, USA - Età: 78 anni / EMIGRATO NEGLI USA NEL 1915) a battezzarlo per l'appunto Bolo, associandolo al particolare tipo di taglio eseguito facendo girare questo coltellaccio molto simile al Machete.
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TIGER-MASK 1 LA LEGGENDA (SATORU-SAYAMA) / SHOOTO
Satoru Sayama nasce il Giapponne a Shimonoseki il 24 Novembre del 1957. Da adolescente inizia la pratica del Judo e del Wrestling. A 17 anni entra a far parte della Japan New- Pro-Wresling un’associazione di Catch fondata da Antonio Inoki nel 1972, con la quale debutta sul ring nel 1972. Quattro anni dopo in seguito ad un incontro con lo specilista di colpi Mark Costero scopre la Muay Thay che decide di apprendere da Toshiro Fujiwara. Tuttavia il suo interesse di sapere non si ferma, tanto è vero che Arriva ad studiare anche il Sambo sotto la guida del M° Victor Korga (un mezzo sangue russo giapponese). Lentamente Sayama sviluppa uno stile di combattimento personale altamente spettacolare che lo conduce al successo prima in Inghilterra nel 1980 e poi in Messico con il nome si Sammy-Lee. Successivamente si trasferisce in Florida dove entra a far parte della Scuola del Leggendario Carl Cotch presso il quale apprende oltre 1000 tecniche si sottomissione terminali. Nel 1981 la New Pro Wrestling Giapponese avvia una campagna pubblicitaria per far avvicinare il giovani al Wrestling tramite una potente azione mediatica. Sulla scia dei fumetti televisivi dell’Uomo Tigre / “Tora-Man” per il suo esclusivo modo di combattere, viene scelto Sayama per impersonare sul ring la parte del mitico eroe.
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JIM-DRISCOLL (PEARLESS-JIM) (15 Dic 1880 – 30 Gennaio 1925)/ BOXE
Nacque a Cardif (Galles) il 15 Dic del 1880 e morì a soli 44 anni di tubercolosi.
Il mondo della Boxe lo ha riconosciuto come uno tra I più grandi pugili dei primi del 900, rappresentanti dello Stile “ORIZZONTALE”. Non si sa molto su questo grande pugile. Il padre faceva il ferroviere e morì investito da una locomotiva subito dopo la sua nascita e quindi crebbe senza una vera guida in un ambiente povero ed ostico. Sofferse l’indigenza sin dalla più tenera età. Da giovane aiutò la madre lavorando nella distribuzione in un quotidiano locale ma al tempo stesso coltivò la passione della boxe come dilettante, disputando oltre 600 incontri. Nel 1901 divenne professionista e nel 1906 fu campione del regno unito strappando il titolo in 15 riprese al detentore Joe Bowker. Due anni dopo in continua ascesa a 28 anni conquistò la corona del Commonwealth battendo il zelandese Charles Griffin. Questa vittoria gi aprì le porte per il titolo mondiale oltreoceano contro il campione del mondo dei pesi piuma Abel Attel a New York il 19 Febbraio del 1909. Vista la sua corporatura esile ed emaciata, l’opinione pubblica lo diede subito perdente, ma non fece i conti con quella sua pura Boxe Gallese ed il suo personalissimo stile basato sull’uso appropriato del Diretto Sinistro. L’incontro avvenne al “NATIONAL ATLETIC” DI NEW YORK, con Abel che era diventato campione del mondo nel 1903 a 24 anni ed aveva costruito una carriera splendida, tanto da meritarsi l’ingresso nella HALL OF FAME della BOXE MONDIALE. Fu proclamata LA REGOLA DEL “NON DECISION” secondo un REGOLAMENTO ERA IN AUGE NEI PRIMI ANNI DELLA BOXE ED ADOTTATO NEGLI INCONTRI PER IL TITOLO MONDIALE A FAVORE DEL DETENTORE. LO SIDANTE DOVEVA ATTACCARE E VINCERE NETTAMENTE PER ELUDERE OGNI FORMA DI DEFEZIONE. Sin dall’inizio Driscoll non fece avvicinare Attel usando il suo diretto sinistro che gli martellò l’occhio sinistro ed il naso come una pressa. Attel cadde sotto la meravigliosa boxe di Driscoll come riporta un articolo sull’incontro del giornale dell’epoca “THE CALL’S SPORTS NEWS”: “Jim Driscoll il campione deI pesi piuma gallese ed il campione del mondo Abel Attel di San Francisco si sono incontrati in dieci round questa notte al National Cub Atletic e Driscoll era stato dato sfavorito.
Pesavano entrambi alle 6 del mattino, di 125 libbre come da accordi scritti. Nessun giudizio sarebbe stato preso dal referente Charles White come prescrive la legge di questo stato in un incontro di pugilato.
Alla conclusione dello incontro entrambi gli uomini erano in buone condizioni e probabilmente sarebbero andati avanti per molti altri round.
Gli esperti che hanno osservato ogni loro ogni mossa, sono stati concordi nel dire che non meno di 25 riprese sarebbero state necessarie per determinare una decisiva superiorità di uno dei due sfidanti. Secondo gli opinionisti ed i tecnici, Driscoll era favorito entro le 8 riprese, ma se fossero state superate, la preferenza era tutta pe Attel. Non si era mai visto un match così veloce e cruento in questa location perché entrambi gli uomini erano molto veloci, ma Attel aveva molta potenza nei suoi colpi. Tuttavia Driscoll ha messo in mostra una boxe molto rapida composta di jab sinistri e cross che si abbattevano sulla faccia di Attel… Driiscoll ha vinto il 1°-3°-4°-5°-9°-10° conquistando così il titolo No Contest senza intervento del giudizio dell’arbitro. “
Bruce Lee nel formulare lo Straight Lead, il pugno “core del jfjkd” si ispirò al diretto sinistro del pugile gallese, il quale enucleò la propria teoria in un volumetto intitolato “DIRETTO SINISTRO”, contenente preziose informazioni per lo sviluppo dell’arte del piccolo drago.
La BoXe di Dricoll era una Boxe Euclidea ossia prevalentemente rettilinea e per questo è stata definita “Orizzontale” o “Parallela” perché le tecniche di Jab-Cross-Diretto sono parallele al terreno.
In più Driscoll usava un ritmo spezzato basato su tempi diversi: sembrava sparare un cross ed invece portava in jab o un diretto sinistro e viceversa, una strategia che si ritrova negli appunti di Lee sotto il nome di O–N–E TWO. Anche se su Driscoll non è stato lasciato un gran che come informazioni e filmati, quelle che ci sono pervenute sono sufficienti a comprendere perché questo grande campione ha attirato l’attenzione del fondatore del Bruce Lee's Jkd.
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JACK-DEMPSEY (24/GIU/1895 Manassa Colorado – 31/MAG/1983 NewYork) /boxe
Che cosa aveva Dempsey di tanto importante da attirare le mire di Bruce Lee? La risposta è che era un vero duro, una specie di Maglio, il picchiatore più violento della Boxe degli anni 20’ passato agli annali per la sua terribile combinazione: Diretto Destro al Cuore e Gancio Sinistro al Mento. Ma non solo, Dempsey sapeva usare il peso del corpo e fu un innovatore in questo. Scaricava i suoi pugni sul bersaglio un attimo prima che i piedi toccassero terra. Questa caratteristica unita ad una DETERMINAZIONE costruita sulla strada e supportata da un’aggressività tesa all’eliminazione fisica, lo fecero uno dei pugili più pericolosi del suo tempo. Era MOLTO ABILE NEL CORPO A CORPO, estremamente efficace con quel suo stile barcollante a testa bassa VERSO L’AVVERSARIO e che usava la forza di reazione al suolo per produrre velocità e Potenza, una tecnica poco raffinata ma molto produttiva tanto è vero che gli fruttò l’appellativo di “Massacratore di Manassa.” A farne le spese furono in molti, tra cui Jess Willard nel famoso match per il titolo mondiale disputato il 4 luglio del 2019 a Toledo(Utah) presso la Bay View Park Arena. SEBBENE WILLARD SUPERASSE DI BEN 23 KG IN PESO E 15 CM IN ALTEZZA DEMPSEY, IL MATCH NON EBBE STORIA.
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GENE-TUNNEY (25 MAG 1897 New-York / 7 NOV 1978 Greenwich) / BOXE
JAMES TUNEY CONOSCIUTO COME GENE TUNEY, NACQUE A NEW YORK MA AVEVA ORIGNI IRLANDESI. FU Figlio di jhon tuney e mary lyndon immigrati a new youk dall’irlanda verso la fine dell’ottocento. Tuney venne soprannominato “il pugile marine” in quanto durante il primo conflitto mondiale fece parte del corpo dei marine. Dal punto di vista pugilistico viene definito come un “pugile pensatore” ovvero dallo stile riflessivo ed intelligente.non essendo un grande picchatore, la sua strategia era basata sul jab d’incontro. AVEVA UNA STRANA GUARDIA BASSA PER INVOGLIARE L’ATTACCO DA CUI LA CONNECTION CON L’ABD DEL JFJKD E POI QUANDO L’OPPOSTRE SEMBRAVA SUL PUNTO DI ATTACCARE O DI AVVICINARSI VENIVA SUBITO PUNITO CON UNA VELOCE SERIE DI UNO DUE.tuney affrontÒ due volte dempsey per il titolo mondiale la prima nel 1927 e la seconda nel 1928 entrambi vittoriose e nomenclate dalla rivista “ring magazine fight” come “sfide del secolo”. Quella del 1927 risulta essere la piÇ“ famosa e connaturata nel “lungo conteggio”. Tuney in quell’occasione era dato sfavorito: per niente spettacolare, freddo e calcolatore stava per affrontare il mito del momento che aveva massacrato jess willard, umiliato luis firpo e schernito l’emblema della boxe francese carpentier. Durante quell’incontro che avvenne il 22 settembre del 27, sino al settimo round aveva prevalso l’intelligenza tattica di tuney, ma successe che verso il settimo tempo e mezzo dempsey portÒ un destro potentissimo che fece scuotere tuney sino a mandarlo al teppeto. Secondo il regolamento di allora il conteggio dell’arbitro poteva inziare quando il pugile che aveva inflitto il ko era tornato all’angolo. Dempsey rimase impietrito per vari secondi, forse contento e meravigliato in una specie di limbo nonostante i secondi lo richiamassero all’angolo. Solo quando lo raggiunse l’arbitro iniziÒ a contare tuney che si riprese ed in seguito vinse l’incontro. Il filmato dimostra che tuney rimase a terra per un buon 15 secondi e senza quel tempo supplementare avrebbe perso il match. Il guaio di dempsey era che ormai aveva rincorso troppe sottane e non poteva competere contro un avversario che amava la letteratura teneva meeting unversitari su SHAKESPEARE-VICTOR HUGO e la usava come fonte di riflessione e trasposizione nei suoi incontri di pugilato.
L’ULTIMO INCONTRO DI TUNEY FU CONTRO TOM HEENEY DETTO LA ROCCIA CHE VINSE PER KO ALL’UNDICESIMO ROUND. Tuney si ritirÒ imbattuto per dedicarsi alla letteratura. Scrisse un libro autobiografico intitolato “un uomo deve combattere”, come sintesi della sua filosofia di vita. Bruce lee assorbÍ da tunney l’intelligenza tattica e strategica, il colpo d’incontro.
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EDWIN-HAISLET /BOXE
É stato assitente docente di Educazione Fisica e Direttore Esecutivo del Dipartimento RELAZIONE ALUNNI presso l’Università del Minnesota nel 1940. Ha allenato nella Boxe e prodotto campioni del Guanto d’Oro DELL’AMERICA NORD OCCIDENTALE. Haislet ha influenzato la noble art di molti pugili contemporanei e non solo.
DIVERSI ALLENATORI DELLE MMA SI SONO ISPIRATI ALLE SUE TEORIE PER FAR COMBATTERE NELLA GABBIA I PROPRI ATLETI TRAENDO NOTEVOLI VANTAGGI. ERA UN BRAVO INSEGNANTE PRIMA CHE UN ALLENATORE CON UNA PROFONDA CONOSCENZA DELLA BIOMECCANICA E DELLE METOTODOLOGIE DI ALLENAMENTO.
LA SUA PERIZIA SULLA BOXE, NE HA FATTO UNO TRA I MAGGIORI ESPONENTI CONTEMPORANEI A TUTT’OGGI CONSIDERATI E VALUTATI IN TUTTO IL MONDO. Perfino Bruce Lee nei suoi appunti sulle tecniche di pugno e strategia su rifà alla Boxe di Haislet.
MOLTISSIME PERSONE IN TUTTO IL MONDO HANNO LETTO IL Tao del Jkd di Bruce Lee, ma pochissime conoscono il libro di Haislet “Boxing”. NEL LIBRO DI BRUCE LEE, SI MENZIONANO MOLTI CONCETTI E PRINCIPI PRESI DALLA TEORIA DI HAISLET AD ESEMPIO SULLA POSIZIONE DI GUARDIA ECC. Secondo il suo parere servono a produre il Ko.
HAISLET SELEZIONA LE VARIE FASI IN BLOCCAGGI-PARATE-SCHIVATE-ARRESTO-SIDE STEP-CLINCH…
Possiamo dire senza ombra di dubbio che in Haislet esiste il seme del genio. Anche se non annoverato negli annali storici della boxe, bisogna rendergli un grande riconoscimento per quello che ci ha lasciato ed il lavoro che ha svolto. Bruce Lee non sarebbe mai arrivato a certi arricchimenti della sua arte se non avesse pescato dalle idee di Haislet, o forse no, ma resta il fatto inconfutabile che la sete di investigazione ha condotto lee sulle sue orme.
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PETER LEE (29/OTT/1939Hong-Kong-15-AGO-2008 Melbourne) / SCHERMA OCCIDENTALE
STERLING SILLIPANT (16/GEN/1918 Detroit-26/APR/1996 Bangkok)/ SCHERMA OCCIDENTALE
SILLIPANT ERA UN PRODUTTORE E SCENEGGIATORE AMERICANO CON LA FISSA DELLE ARTI MARZIALI.
QUANDO LEE MORÍ SI RITIRÒ A BANGKOK IN TAILANADIA DOVE RIMASE FINO ALLA MORTE.
SILLIPANT VOLLE CONOSCERE LEE PER ACCERTARSI PERSONALMENTE CIRCA LA SUA ABILITÀ E NEL MOMENTO IN CUI AVVENNE L’INCONTRO AVEVA 50 ANNI ERA STATO CAMPIONE UNIVERSITARIO DI SCHERMA DELLA UNIVERSIITY SOUTHERN CALIFORNIA ED AVEVA PRATICATO IL KARATE. SOPRATTUTTO RIMANE NOTO PER AVER SCRITTO LA SCENOGRAFIA DI “MESSAGGI DA FORZE SCONOSCIUTE” – “KILLER ELITE” E “LA CALDA NOTTE DELL’ISPETTORE TIBBS” CON LA QUALE GUADAGNÒ L’OSCAR. PER HITCHCOCK SCRISSE “LA TRINCEA DI CRISTALLO” TRASMESSO IN TV IL 4 OTTOBRE DEL 1959.
AL PRIMO INCONTRO CHE AVVENNE NELLA FASE DI LOS ANGELES, NE SEGUIRONO MOLTI ALTRI E VISTO CHE SILLIPANT EBBE MODO DI VERIFICARE PERSONALMENTE LE GRANDI DOTI DI INSEGNANTE DI LEE, PRESE LEZIONI PRIVATE PER DUE ANNI. VENNE ACCETTATO IN VIRTÇ“ DEL FATTO CHE AVEVA PRATICATO SCHERMA COSA CHE NON MANCÒ DI DIMOSTRARE CON UNA CERTA CURIOSITÀ ED ATTENZIONE DI BRUCE LEE.
PROTESO NELLA RICERCA EVOLUTIVA E MOLTO INTERESSATO A DARE UN’IMPRONTA ESCLUSIVA ALLA PROPRIA ARTE EGLI DECISE DI PROCESSARLA SECONDO I CANONI SCHERMISTICI. LA FAMIGLIA LEE ERA COMPOSTA DA LEE HOYCHUEN-GRACE LEE-PETER LEE- AGNES-PHOEBE-ROBERT- E OVVIAMENTE BRUCE.
Gli atleti erano Peter e ovviamente Bruce. Peter aveva la passione per la scherma occidentale che praticava con un certo risultato ma solo per diletto. Infatti Peter fu campione della città di Hong Kong.
Bruce Lee apprese i rudimenti della scherma dal fratello Peter, con il quale si divertiva spesso in qualche furtivo scambio. Questo avvenne molto tempo prima di conoscere Sillippant.
Inoltre durante la sua infinita ricerca, Lee collezionò parecchi testi sulla Scherma Occidentale, alcuni dei quali molto rari. Quindi due figure significative per la crescita e lo sviluppo del JKD.
La Scherma Occidentale è stata la Seconda Arte combattiva che ha influenzato il J Jkd.
Se apriamo il Tao del Jkd, il famoso libro di appunti e note di Lee, pubblicato dalla moglie Linda dopo la sua morte, ci accorgiamo di una nota dolente: è molto ermetico e difficile da comprendere se siamo a digiuno dei principi e della tecnica che riguardano la Scherma Occidentale. Dalla suddivisione delle aree di parata alle manipolazioni, alle cinque vie dell'attacco, ai principi di tempo di scherma, controtempo, contrattacco, sulla scia del libro di Marcelli, gran parte dell'Arte è impostata sul lavoro schermistico.
Non dimentichiamoci tuttavia che nel corso della sua evoluzione l'Arte nata per la difesa personale si è raffinata per il confronto specializzato perchè secondo l'idea del fondatore non doveva e poteva essere seconda a nessun'altra arte.
La genialità do Bruce Lee ha anticipato i tempi, guardando ben oltre ogni ragionevole aspettativa. Qualcuno ai nostri giorni ha provato ad imitarne la scia ma con scarso risultato..Ancora oggi non esiste un'Arte Marziale basata sui principi schermistici che abbia un grande Back Ground Marziale. Per comprendere a fondo il Bruce Lee's Jkd bisogna quanto meno essere ferrati nella Scherma Occidentale, non c'è niente da fare! Questo è un passo importante che bisogna fare ed è anche un invito per non commettere gravi errori di egocentrismo. Lo stesso Bruce si affidò alla competenza del fratello Peter, grande spadaccino e campione di Scherma. Lavorò con il produttore Silliphant un'altro campione di questo sport e si procurò una grande collezione di testi su quest'Arte Combattiva. Non improvvisò nulla ma superò la barriera e la causa della sua ignoranza per cambiare ed evolvere la propria conoscenza.
Egli arrivò ad immedesimarsi completamente in una metamorfosi comparativa considerando il prolungamento del braccio come la lama di un fioretto. L'affondo del Biu-Jee con il Push-Step divenne simile alla Stoccata Schermistica, una delle tecniche principe della sua Arte. Il BL's Jkd non è un' Arte nata dal nulla, pensare ciò è sbagliato, essa è un'Arte che ha Clonato, Perfezionato Evoluto principi paralleli di altre Arti da Combattimento. Non possiamo scordarci che essa deriva dal Wing-Chun. Il "Tocco del Ferro" ad esempio è un principio comune sia nel Wing-Chun che nella Scherma. Bruce lo mantenne come tecnica introduttiva, di studio, nella forma di "Botta o Pacca" semplicemente per scandagliare la reazione dell'opponente, per distrarre o per aprire una linea coperta dal suo braccio più o meno esteso. I principi dell'uso del lato forte, del Footwork in linea di attacco, del Ritmo e della Cadenza hanno una matrice schermistica. Lo schermitore Aldo Nadi fu altrettanto importante per l' ispirazione: Aldo Nadi non era un atleta fisicato, nato debole e malatticcio pesava solo 58 Kg. Il padre gli insegnò un tipo di scherma aggressiva che tuttavia non si confaceva alla sua costituzione. Così nel tempo egli ideò un proprio sistema basato sulla sorpresa, sulla velocità e sul principio della parata all'ultimo momento, concetto molto ribattuto e ripreso negli appunti e nelle note di Lee. Un'altro principio molto importante è l'uso della mano prima del piede e la rapida chiusura della distanza colmando il divario. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto esiste già sotto un’altra forma. La ricerca lo adatta all’ esigenza. Il campione Marcelli disse :"Non so se è necessario anticipare la cadenza o il tempo, ma so che se lo schermitore vuole arrivare all'obiettivo, deve tenere conto di entrambi i fattori".
COME DISSE BRUCE LEE: “NON HO INVENTATO NULLA DI NUOVO!”
Possiamo enucleare le linee guida che connettono le due Arti:
RICERCA DELLA LINEA D’INGAGGIO TRAMITE IL TOCCO DEL FERRO
RAPIDA CHIUSURA DELLA DISTANZA “COLMARE IL DIVARIO”
FOOTWORK LINEARE SEMPLICE E DIRETTO CON CAMBIO DI RITMO E CADENZA
ARRESTO-INCONTRO
TEMPO-CONTROTEMPO-INNING
PARATE SULLE OTTO PORTE
ATTACCO-CONTRATTACCO
MANOVRE SULL’ ARMA AVANZATA / MANIPOLAZIONI > trapping processato nelle tecniche di:
(botta-controbotta-inquartata-cavazione-avviluppata-legatura-incrociata-pressione)
INVITI (ABD)
TRASPORTI
5 VIE DELL’ATTACCO
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Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto esiste già sotto un’altra forma. La ricerca lo adatta all’esigenza
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