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Blank Jeet Kune Do​
italian organization
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BLANK JKD WEAPONS
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Vogliamo far presente che dopo aver dichiarato di incorporare l’uso di armi in questa nuova Associazione (Blank J.K.D.I.O. ) ed avendo capito che si sono verificati più fraintendimenti a riguardo, desideriamo chiarire meglio il perché di questa scelta logica e ben ponderata ma allo stesso tempo difficile da apprezzare, essendo consapevoli che le remore personali di qualcuno spesso conducono su altre strade. Suggeriamo agli interessati di intelligere quanto segue…..READ MORE
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AL DI LA DELLA CORTINA DI FERRO (Sull’uso o no delle armi nel J K D...)
Esiste ancora parecchia disinformazione sullo stile non stile del Piccolo Drago: ci sono gli acerrimi sostenitori del Concepts di Inosanto secondo i quali il Jkd deve avere l’uso delle armi per lo più attinto dal Kali Filippino s dal Silat Indonesiano, mentre all’opposizione risuona “l’eco di classe” degli Original, i quali sono fuori totalmente da qualsiasi presa di posizione che consideri l’aspetto armato nel Jkd.
Chi ha ragione tra le due fazioni?
Risposta: nessuno dei due nel senso che come al solito la verità sta nel mezzo.
Per comprendere bisogna riferirsi a fonti di verità concrete. Dan Inosanto, certamente un’autorità nelle Arti Marziali Filippine, ha raccontato tempo fa, che mentre stava facendo vedere a Bruce Lee come si usavano i bastoni, ad un certo punto venne interrotto dallo stesso, il quale esordì con la seguente frase: “Non so cosa tu stia facendo, ma i bastoni li uso così..”
Inosanto proseguì il racconto dicendo che Bruce prese in mano il bastone facendo un qualcosa di molto simile al “Largo-Mano” e ammise di essere rimasto molto sorpreso per uno che non aveva mai studiato il Kali Filippino!
Questo cosa significa?
Non si può ignorare un simile episodio e fare come se nulla fosse! Affondare la testa nel terreno come fanno gli struzzi per non vedere!
Significa che Lee aveva le idee ben chiare sulla direzione e lo sviluppo che avrebbe dato alla sua Arte. Significa che fuori dai luoghi comuni ed errati come il Concepts, aveva considerato anche il lavoro armato!
Ignorare una simile presa di posizione porta a non avere compreso che in ogni arte marziale esiste un lavoro armato che è importante come completamento della stessa.
Inoltre secondo Lee, l’arma doveva costituire il prolungamento del braccio, una specie di protesi per coprire una maggiore distanza e perfezionare la precisione della pratica di quasi ogni tipo di movimento dopo il suo uso, in quanto il margine di errore durante questa tipologia di allenamento, è obbligatoriamente molto più ridotto per diversi motivi rispetto invece a ciò che riguarda quello a corpo libero.
Anche in questo senso Lee è da considerarsi un rivoluzionario che gettò alle ortiche pregiudizi ed affezioni. A proposito della sicurezza egli scrisse: “ Ci dà sicurezza considerare la vita eterna come un qualcosa di morto, un modello stabilito che ci limita.. Per comprendere cosa sia il Jkd bisognerebbe dimenticare tutti gli ideali, tutti gli stili, tutti i modelli perché il Jkd non è un’istituzione. Bisognerebbe guardare al Jkd lontano da tutti i limiti. Siete in grado di guardare in faccia una situazione come questa senza conferirle un nome? In realtà darle un nome, racchiuderla in una parola, fa paura”.
Game of Death doveva essere il film che al meglio avrebbe messo in rilievo questo pensiero di Bruce Lee sull’ “Arte Ultima” in grado di adattarsi a tutti gli stili, in ogni ambiente e situazione.
Un capolavoro sulla personalità creativa e sul singolarismo filosofico applicato alle arti marziali.
Per dare una maggiore enfasi alla pellicola, furono scelti veri professionisti delle arti marziali al posto di bravi attori. Il messaggio trasmesso dal film è in chiave metaforica:
“All’inizio della pellicola (..parte persa e mai proiettata) si nota una grande distesa di neve. Poi la macchina si sposta ad inquadrare dei grossi alberi in balia di una bufera... Al centro un enorme albero viene ricoperto da una grossa massa di neve.. Ad un certo punto i suoi rami non potendo più sostenerne il peso si spezzano con indescrivibile fragore e cadono al suolo.
Quindi la scena inquadra un esile salice piangente, che sotto all’azione della neve si piega: per sopravvivere, la scarica e torna ed ergersi illeso. Il vento soffia forte, ma l’albero cede nuovamente alla sua forza e non si spezza.
Ora il messaggio trasmesso è chiaro: l’incapacità di adattamento alle circostanze conduce alla autodistruzione.
Questa scena rispecchia tutto il back-ground marziale di Lee : all’inizio egli studiò il Tai Ji- il Wing-Chun, approfondì il kung fu con studi e contatti personali, si confrontò con numerosi artisti marziali dei più svariati stili, sino a predicare la non appartenenza a nessuna via nel suo Jkd, esortando ad abbandonare ogni restrizione mentale che poteva condurre alla limitazione. A Confermare e ad avvalorare questa tesi fu lo stesso Lee: “Game of Death sarà la testimonianza di un nuovo approccio dell'uomo al combattimento”!!
L’uomo del nulla che sale attraverso i piani della pagoda, non sa cosa trova, ma la sua capacità di adattamento è talmente forte da sopravvivere a qualsiasi imprevisto.
Egli lo dimostrò ad esempio affrontando il maestro della sala della tigre che batte i suoi bastoni l’uno contro l’altro, la presa d’acciaio del maestro di Hapkido e i lunghi arti dell’uomo della strada, il maestro dello stile ignoto.
I custodi dei vari piani furono il frutto di una scelta molto riflettuta e ponderata…
La diatriba che a questo punto si apre è grottesca: “esiste una scena di combattimento armato nel metraggio”. Altre volte Lee aveva usato dei coltelli in Big Boss e dei Nunchaku in Chinese Connection, ma questa volta la situazione si spostava su binari diversi, perché veniva proposta per la prima volta in modo dichiarato ed aperto, come un modo di adattarsi alle circostanze.
In realtà Lee non era uno sprovveduto sull’uso delle armi: tutte le abitazioni dove visse erano ricche di armi sia da collezione che d’allenamento. Dalle più classiche e tradizionali a quelle meno classiche ed esclusive.
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Sebbene egli non insegnò a nessuno l’uso di queste, a parte solo qualche condivisione con Dan Inosanto, esse fecero parte solo del suo personale addestramento.
Non tutti lo sanno, ma l’arma preferita da Bruce era il bastone e non il nunchaku. Un oggetto di facile reperibilità in caso di bisogno.
Ormai è noto che egli era un uomo in contrasto con se stesso: mentre egli insegnava una cosa, andava nella direzione opposta.
Ma allora perché questo comportamento poco coerente?
Innanzitutto va considerato che nelle sue fasi di investigazione, determinate cose che inizialmente presentava ad un certo modo, successivamente a maggiori approfondimenti, avrebbe cambiato le stesse per via di una logica evoluzione dovuta ad una maggiore ricerca al riguardo (questo spiega anche il perché certi suoi allievi hanno innescato filoni simili che sembrano diversi tra loro, dovuto anche a loro pratiche personali in tempi e situazioni differenti che Lee sperimentava insieme a loro o con il loro aiuto), questione estremamente importante che sarebbe obbligatorio mettere sempre in pratica, anche al giorno d’oggi dato che il percorso è stato improvvisamente interrotto dalla morte dello stesso Lee, e come già più volte rimarcato sia necessario riprendere la strada e ripartire là dove si era fermata.
Poi in diversi casi lui si atteneva al principio buddhistico che una stessa verità si può intendere a livelli diversi di apprendimento, apparentemente in contrasto tra di loro. Questo porta gli studenti ad essere più stimolati nella ricerca, in quanto le risposte contrastanti, indirizzano verso una maggiore e migliore comprensione sull’argomento.
Inoltre Bruce Lee aveva un pessimo carattere, a volte appariva gentile, premuroso ed altruista, a volte ancora egocentrico, esclusivo ed egoista. Taky Kimura in un intervista ha asserito che se per caso un allievo gli dava modo di pensare che non fosse onesto e sincero, allora quell’ allievo avrebbe ricevuto la millesima parte dell’insegnamento. In più Bruce non voleva essere superato da nessuno e la sua paura era quella che un allievo gli si potesse rivoltare contro! Ecco spiegato il motivo per cui non insegnò mai a nessuno di più quello che meritava. Molte cose quindi su cui lavorava personalmente le tenne per sé, compreso l’uso delle armi.
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Anche in “Enter The Dragon”, il suo ultimo film completo, egli da uno sfoggio magistrale nell’uso del Nunchaku e dei Doppi Bastoni. Bisogna dire che mentre il Nunchaku non era una novità, in quanto apparve in senso scenico già in sue precedenti pellicole, l’uso dei doppi bastoni in un set cinematografico di arti marziali risultò del tutto nuovo e inedito. Lee non disse mai a nessuno come ne apprese l’uso sebbene quelli del Concepts sostengono che fu Dan Inosanto ad insegnarglielo….
Ma Taky Kimura ha detto più volte che Lee aveva il brutto vizio di lanciargli da lontano il Nunchaku affinché gli facesse il giro attorno al collo. Questo prova che qualcuno ha torto, perché si sta parlando del periodo di Seattle e quindi prima che incontrasse Dan Inosanto. Bruce Lee aveva il dono della creatività unita ad una sproporzionata capacità di apprendimento talmente rapida, che dopo poco tempo era in grado di eseguire qualsiasi tecnica meglio di chiunque altro. Ciò non toglie che Dan Inosanto ci abbia lavorato assieme, ma Lee era una“scheggia” che viaggiava per conto suo! READ MORE
iL GREEN BAMBOO WHIP / LA FRUSTA DEL JKD
Un'altra arma molto amata da Bruce era il Green Bamboo Whip, una specie di frustino in parte simile al nervo di bue ed al Siambok Africano ma con anche le misure e certe caratteristiche di una spada da scherma occidentale, che per Game of Death, egli si fece costruire a mano e ad hoc secondo le sue specifiche direttive (RICORDIAMO CHE INOLTRE LUI PROGETTAVA E IDEAVA NUOVE TIPOLOGIE DI ARMI, COME RISULTA ANCHE DA SUOI APPUNTI E DISEGNI).
Questo fa ancora di più capire che il suo interesse sull’ argomento era reale. Un’arma sola che riuniva in sé più tradizioni…..Un evidente messaggio per andare oltre le stesse, per evolvere in qualcosa di più funzionale ed adattabile ad ogni situazione! Questa frusta di Bamboo che aveva il colore del Taiji per il 2° Rank del Livello di Pratica (secondo lo stesso Lee) ossia Verde, lui la soprannominò Broken-Rhythm per la sue specifiche caratteristiche.
Uno strumento esemplare con una sua precisa storia, simbolica e flessibile per illustrare i principi metaforici della non appartenenza a nessuna istituzione organizzata, pronto ad abbattere la sicurezza sui modelli tradizionali e la loro appariscente routine, tramite l’elusività, l’imprevedibilità, il ritmo spezzato. Uno mezzo di educazione per rendere meno aggressivo qualsiasi avversario e per trasmettere l’evoluzione del combattimento come egli disse.
Bruce Lee adorava quest’arma che egli usò secondo i principi della Canna Francese e della Scherma Occidentale, al punto che il suo film successivo avrebbe dovuto intitolarsi GREEN BAMBOO WARRIOR e si doveva incentrare attorno ad essa. Un ulteriore passo avanti verso una nuova concezione della lotta.
Il titolo suonava in Italiano come “IL CONQUISTATORE DELLA MONTAGNA DORATA”.
Egli aveva completato la sceneggiatura di questo film nel gennaio del 1972 dopo aver ultimato il suo secondo film "Fist of Fury" alias “Chinese Connection”. Ci sono registrazioni di Bruce Lee che ne spiegano la storia e le sue idee.
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LA TRAMA
Il film prevedeva l'ambientazione nella San Francisco di fine anni novecento inizio 2000. Bruce Lee interpreta il ruolo di un immigrato cinese che assieme ad altri undici compagni, dalla Cina, intraprende un lungo viaggio per mare nella ricerca della "Montagna d'oro" e una nuova vita in America. Questo gruppo di cinesi, al loro arrivo, viene messo al lavoro in una città mineraria, dove le condizioni sono insopportabili, discriminatorie, disperate e violente. Bruce, si dimostra da subito abile nelle arti marziali, e la direzione tenta di circuirne i favori nominandolo capo degli operai cinesi. Ma alla fine, egli compreso il doppio gioco, si ribella contro la dittatura usando le sue tecniche di JKD per dare a uno dei gorilla scagnozzi, una lezione molto dura. Ad un certo punto però il caposquadra riesce a minacciare Bruce con una pistola permettendo al resto delle guardie di pestarlo selvaggiamente. Esanime, agonizzante legato e imbavagliato, viene abbandonato nella miniera, ed è molto vicino alla morte. Per fortuna, la sua grande tempra, seppur ferito ed affamato, gli consente di liberarsi e di fuggire da quel luogo. Si rifugia nella casa di un'anziana donna cinese che lavora anche essa come operaia. Quando questa vede che è gravemente ferito, gli dà da mangiare un porridge di riso per consentirgli di rimettersi in sesto. La vecchia è anche un'abile alchimista ed i suoi trattamenti uniti ad una sana alimentazione sono ciò che salvano la vita a Bruce che ora giura estrema vendetta. Nel campo della maga, reperisce una canna di bambù verde, come arma per combattere i cattivi e diventa un vero simbolo per i lavoratori cinesi: affrontando vari sfidanti combattenti sia asiatici che occidentali vince ogni incontro. Gli operai si ribellano e si impossessano della montagna d'oro cacciando i cattivi che scappano a gambe levate per non soccombere. La storia è piuttosto scontata, ma sicuramente la scenografiia e le scene di lotta sarebbero state di grande impatto e standard qualitativo! Un vero peccato che questo film non sia stato realizzato!
Inoltre è anche da ricordare nel film intitolato “The Silent Flute", (girato con altri attori pur ricalcando sia il soggetto che la sceneggiatura originali di Lee ed uscito successivamente alla sua morte ) che Ah Sahm personaggio cieco, incontrando più volte durante nella storia il protagonista Cord, in una delle situazioni, usa il suo lungo flauto (le cui note sono udibili solo da persone mosse da intenzioni e coscienza pura ) come bastone per difendersi da più aggressori, e durante i movimenti, invece se ne sente il suono. Questo avrebbe dovuto essere un altro segnale da parte di Bruce, per cercare di diffondere più messaggi tramite un’arma singola come portatrice di una verità filosofica…….
Quanto scritto, vuole essere un invito alla riflessione contro le certezze assolute personali, un invito a non dare le cose per scontate quando non si conosce la verità o la si ignora. Come disse Lee: “ Fa comodo scambiare la via per la via ed il metodo per il metodo!”
Se vogliamo procedere oltre, se per noi il tanto decantato “ Walk-On “ ha il giusto valore, allora non possiamo trascurare le idee del fondatore, altrimenti diciamo che queste due parole così come vengono spesso ricordate, sembrerebbero solo un leitmotiv che non serve a nulla. READ MORE.. SE VUOI ACCEDERE A QUESTA SEZIONE DEVI REGISTARTI
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STORIA DELLE ARMI
(Abbiamo scelto tra i vari possibili back-ground la storia del kali filippino, questo non a caso in quanto sarebbe stato facile trattare della storia del nunchaku o del bastone lungo ecc.
molti che praticano questa arte marziale non ne conoscono la storia...)
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IL KALI FILIPPINO
La storia del Kali è la storia delle Filippine. Tutto il Time-Line Avanti-Cristo è piuttosto incerto, possiamo solo fare solamente un breve escursus sulla base di rare documentazioni.
Secondo la Leggenda 30.000 anni AC, un popolo antenato dei NEGRITOS si è insediato nelle Filippine. Questo popolo, dopo 27.000 anni, nel 3000 AC si fuse con quello degli AUSTRONESIANI arrivati dall’Oceania per dare inizio ad una nuova razza indigena.
Nel 1377 AC nasce l’Impero Visayan di fortissima tendenza Induista.
Da questo momento, tutto ha inizio dall’ isola di PANAY, ma dobbiamo rifarci all’opera MARAGATAS sulla storia di questa isola e dei suoi isolani.
Secondo quanto riportato in questo trattato, nel 1250 AC 10 GUERRIERI DATU (Capi Tribu), lasciarono le loro terre nel BORNEO confiscate dal sultano Visayan MAKATUNAO, per approdare a Panay dove comprarono la pianure dell’isola, dal re Marikudo, capo degli abitanti aborigeni Aytas per il prezzo di un cappello d’oro massiccio (Saduk), una collana d’oro (Manangyad) ed altri preziosi. Con le loro famiglie essi furono gli antenati di tutta la popolazione Visayan.
Questi 10 Capi Tribu fondarono la CONFEDERAZIONE DI MADYAS e scelsero uno di loro, SUMAKWEL come governatore. Fu proprio Sumakwel che redò l’opera Maragatas ed emanò il primo DECRETO PENALE delle Filippine (contenuto nella stessa opera).
La ConFederazione diede il via allo sviluppo socio culturale dell’isola di Panay che poi si diffuse in tutte le BOTHOAN (Scuole) con l’obbligo di apprendimento di numerose materie di studio tra cui l’Arte della Guerra con l’uso di svariate armi da taglio sia lunghe che corte.
Al raggiungimento della formazione, ogni giovane in età riceveva in dotazione una spada Keris (Kriss o Kalis) che lo abilitava alla difesa del proprio villaggio in caso di attacco e sanciva il suo status di uomo e guerriero. Sembra proprio che il termie Kali derivi appunto dal termine Kalis.
Questa è la storia che viene celebrata dal 1950 ogni anno la Festival Ati-Atihan del Santo Nino di Kalibo.
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Il periodo rinascimentale che va dal 1293 al 1526 definisce l’ ETÁ DELL’ORO.
In questo periodo , grazie al re Elefante Gadja, nasce l’Impero INDUISTA MADJAPAHIT (l’antico modo di scrivere Indonesia) che succede a quello Visayan. Questo fu un florido tempo di sviluppo culturale dell’ arcipelago indonesiano che segnò da Est ad Ovest il controllo politico su tutte le isole dallo stretto di Malaka sino alla Malaysia (Malesia).
L’ Impero grazie a continui scambi commerciali si spinse ben oltre, ad influenzare tutte le altre culture indigene quali le antiche Malarikas (FILIPPINE e l’antica Indocina composta dall’antico regno di Champa (Vietnam), di Khmer (Cambogia), l’antico regno del Siam (Tailandia), l’antico regno di Myanmar (Birmania-India) e Malesia Peninsulare. Durante questi scambi si fusero usi e costumi di popoli diversi comprese numerosissime arti e mestieri.
Nel 1380 DC i Mussulmani del Borneo sono i primi ad introdurre la religione islamica a Sud.
Nel 1402 DC l’Imperatore Cinese Ying-Lo occupa Luzon, insediando la presenza ed il potere Cinese nelle Filippine.
Nel 1450 DC i Mussulmani Moros assumono il controllo di Sulu ed un certo Abu Bakr viene eletto Gran Sultano dell’isola. Durante la cerimonia di inaugurazione per la prima volta vengono introdotte le DABUS (Danze-Marziali) dai guerrieri mussulmani armati di spade vere.
Nel 1494 l’esploratore Cristoforo Colombo scopre le Americhe aprendo la strada ai viaggi dei conquistatori oltre mare.
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Nel 1498 Vasco de Gama scopre le Indie.
Nel 1515 i Mussulmani Moros estendono il loro dominio a Mindanao ed i guerrieri dell’ isola introducono il TATHEEB (Danze-Sufi o Combattimento Danzato con il Bastone). Queste danze rituali sono l’ antica origine della pratica del Kali con un partner.
Nel 1519 l’esploratore portoghese Magellano sulla scia delle precedenti scoperte, accompagnato da alcuni monaci agostiniani, lascia il porto di Siviglia con 5 navi vascello alla scoperta di nuove rotte commerciali su commissione del Re di Spagna.
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Il 16 Marzo del 1521 scopre le Filippine ma viene ucciso a dai guerrieri del RaAJAH LAPU-LAPU. L’uccisione di Ferdinando Magellano viene riportata nel diario di bordo da Antonio Pigafetta, (italiano), il secondo incaricato a redigerlo. Sull’accaduto si narra quanto segue: “Magellano sbarca nelle Filippine ed arriva a Samar, dove stringe alleanza con il re di Cebu Humabon. Humabon che aveva il sangue acido con Lpu-Lapu il Rajah dell’isola di Mactan ed era con questi in perenne conflitto, chiede a Magellano di dare una lezione esemplare alla sua tribu.
Il 27 Aprile Magellano sbarca a Mactan perché la barriera corallina gli imoedisce di avvicinarsi all’isola per usare i cannoni, ma sulla spiaggia soccombe sotto i colpi delle Bankau (lance) e di kampilan dell’esercito locale.
Esiste anche una seconda versione secondo la quale Magellano sbarca nell’isola ed impone al Rajah il pagamento di alcuni tributi. Come risposta ottiene un atteggiamento ostile che porta alla sua uccisione.
La scoperta apre la rotta all’arrivo di altre navi spagnole.
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Nel 1522 una spedizione Portoghese in India nel Golfo di Madras fonda la Città di Sao Torre. Si apre una contestualità tra Spagna e Portogallo per l’ invio dei propri conquistadores in terre inesplorate. Così nel 1529, il TRATTATO DI SARAGOZZA divide il globo in due parti stabilibendo a chi spettassero le isole Molucche e le competenze sul Pacifico.
Nel 1540 il monaco basco IGNAZIO DI LOYOLA fonda l’ ORDINE DEI GESUITI, un Ordine di Cavalieri Medioevali dedito alla pratica di esercizi spirituali e della SCHERMA. Questi esercizi di stampo buddista tramite l’uso della meditazione e della visualizzazione dovevano rafforzare la volontà la resistenza al dolore ed alla fatica ed sopportamento della fama. La pratica della scherma completava il duro l’allenamento dato che il 90% dei frati dell’ordine erano ex soldati.
Da questo momento la SCHERMA come arte militare, subisce un impulso degno di nota nel segno della divulgazione di arte culturale e del perfezionamento tecnico.
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Nel 1542 I GESUITI SI STABILISCONO IN INDIA ed introducono il la religione cattolica.
Nel 1543 l’ esploratore spagnolo RUY LOPEZ DE VILLALOBOS, chiama FILIPPINE la terra scoperta da Magellano.
Nel 1548 I GESUITI arrivano a Sao-Torre ed iniziano a spargersi per il globo a bordo delle navi dei conquistadores.
Il dominio Spagnolo, punta al raggiungiomento di Acapulco dalle Filippine per migliorare l’agibilità e l’espansione dgli scambi commerciali.
Nel 1565 dalle Filippine viene inviata dal reggente Miguel Lopez Legzpi a Manila, una spedizione comandata dal monaco gesuita URDANETA in cerca della nuova rotta. Durante il viaggio 14 marinai periscono quando la nave attracca al porto di Acapulco il 3 Ottobre del 1565. Viene aperta così la FAMOSA VIA DELLE SPEZIE, che per 300 anni permetterà ai galeoni spagnoli di comprare spezie e seta dai mercanti cinesi
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Nel 1566 gli spagnoli sotto Miguel Lopez de Lagaspi occupano Panay istituendo un insediamento a Ogtong (ora Oton). Gonzalo Ronquillo vice comandante, nel 1581 trasferì la sede del potere spagnolo a La Villa de Arevalo, un sitio chiamato in onore della sua città natale di Avila, in Spagna. Inizia il primo insediamento coloniale spagnolo nelle Filippine.
Nel 1568 gli spagnoli respingono a CEBU un attacco dei Portoghesi e l’isola diventa l’approdo dei conquistadores spagnoli.
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Nel 1569 JERONIMO SANCHEZ DE CARRANZA, priore dell’ORDINE MONASTICO-MILITARE “SANTIAGO DELLA SPADA” rifacendosi ai lavori di Ignazio di Loyola, scrive il trattato “FILOSOFIA DELLE ARMI”. Il trattato descrive sistema di combattimento con la spada definito “STILE-SPAGNOLO” ed ingloba il concetto di geometria e precisione nonché di psicologia del confronto.
Per il suo elevato standard qualitativo lo Stile Spagnolo viene subito adottato dai Gesuiti dato che si avvicina molto al metodo di Loyola. Il libro rimane segreto sino a 1582, anno che vede la sua prima pubblicazione e che battesima Geronimo De Carranza come “Padre della Scherma Spagnola”.
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Nel 1570 quando il porto di Acapulco in Messico diventa l’ Head-Quarter” degli scambi commerciali con le Filippine e l’Europa. La rotta verso le Filippine da Acapulco verso il porto di Manila, impegna i Galeoni spagnoli per soli 3 mesi e diventa altamente percorsa e super affollata.
La spagna è costretta a costruire galeoni supercapienti in grado di trasportate oltre 1000 passeggeri. La rotta verso le Filippine diventa appetibile ai Pirati ed ai Corsari dei Mari del Sud-Est Asiatico, e le navi spagnole cadono sotto il loro tiro.Vengono assunti soldati mercenari giapponesi in grado di vigilare e di assicurare protezione.
I Gesuiti arrivano nelle Filippine sempre più numerosi e da questo momento la scherma spagnola si fonde con i sistemi di combattimento autoctoni dell’arcipelago.
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Nel 1571 gli spagnoli respingono un nuovo attacco Portoghese. Il Rajah SULAYMAN, ne approfitta per lanciare il proprio esercito contro gli spagnoli, ma durante lo scontro il Rajah viene ucciso e Manila diventa il centro del mondo che attira i primi conquistadores GIAPPONESI che copiando la rotta dei galeoni spagnoli arrivano molto presto nel nuovo Messico.
Nel 1572 il conquistatore Juan de Salcedo nipote di Legazpi si impossessa della città di Vigan e viene nominato governatore della regione i ILOCOS.
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Nel 1574 il Rajah LAKANDULA succeduto a Sulyaman, lancia un nuovo attacco a Tondo (Manila) contro gli spagnoli che viene supportato dall’ ausilio dei pirati cino-giapponesi.
Ma la Spagna non demorde, ha troppi interessi da difendere e molto da perdere riuscendo a spargere i pirati. Il pirata cinese Limagong riesce a fuggire ed rifugiarsi a Panagasinan, mentre i pirati giapponesi si ritirano a Dilao, Bucalan e Cagayan.
Sempre in quest' anno le incursioni dei Pirati Cinesi Limahong, Giapponesi Soko e Malesi si intensificano e consolidano in veri attacchi a fianco dei filippini per scacciare l’invasore Spagnolo.
Questa unione ha avuto un’importanza decisiva per la crescita e l’evoluzione del kali perché si sono incontrate e fuse diverse tecniche di combattimento quella Spagnola, Filippina, Cinese e Malese.
Il Giappone trama per frenare il dominio spagnolo, con mire di conquista.
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Nel 1577 i FRATI FRANCESCANI arrivano nelle Filippine.
Nel 1578 il governatore Spagnolo DE SANDE inizia una serie di scaramucce per la conquista del Sud delle Filippine e convertire gli abitanti mussulmani al cattolicesimo.
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La resistenza dei guerrieri mussulmani è tenace ed a causa della malaria tutti i tentativi di De Sande falliscono.
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Nel 1582 il Sultano Kuradat attacca e sconfigge con i suoi guerrieri (MANDIRIGMA) gli invasori a Zamboanga. Gli spagnoli inviano una spedizione contro il pirata malese Tayfusa che ha occupato Luzon e minaccia di avanzare verso Manila. La spedizione ha successo ma fomenta il sentimento di rivolta del popolo filippino che realizza la prima rivolta ufficiale contro la Spagna nel 1585.
Nel 1587 i DOMENICANI arrivano nelle Filippine.
Nel 1589 al Cagayan e Locos c’è la seconda rivolta contro la Spagna.
Nel 1591 lo Shogun Giapponese HIDEYOSHI-TOTOYOMI ha grandi mire di conquista delle Filippine, della Corea e Cina ma viene ostacolato dalla Corea e dai suoi alleati.
Nel 1595 il Re di Spagna Filippo II dichiara Manila capitale delle Filippine.
I Gesuiti si insediano a BOHOL, LEYTE, SAMAR, MINDANAO, dove costruiscono delle “chiese-fortezze” per difendersi dall’attacco dei Moros.
Arriva a Manila il Frate Missionario Domenicano Diego Francisco Duarte, presidente del Collegio di San Tomas che converte la comunità alla fede cattolica. Scrive la più importante documentazione della conquista spagnola nelle Filippine.
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Il 15 Ottobre del 1596 i Gesuiti a Papalag(Samar) fondano LA RESIDENZA DELLO SPIRITO SANTO.
Nel 1620 LUIS DE NARVAEZ, un nobile militare spagnolo, fonda a Madrid la scuola spagnola di spada chiamata “VERA ABILITÁ”. Ispirato da Carranza se ne allontana scrivendo 11 trattati con l’intento di rivoluzionare l’arte schermistica.
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Nel 1608 il quartiere di DILAO a Manila viene distrutto dai Giapponesi contro gli spagnoli.
Nel 1610 viene coniato per la prima volta il termine Arnis del Mano.
Nel 1612 solo dopo aver stipulato un trattato di tregua con i Capi-Tribù Filippini, gli Spagnoli riescono a conquistare un avamposto al Sud.
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Dal 1615 al 1620 si intensificano gli scambi culturali e commerciali tra Giapponesi e Filippini. I metodi di combattimento e Giapponesi si fondono con quello spagnolo e filippino.
Nel 1617 i commercianti cinesi introducono l’oppio ed il tabacco da fumo a Sumatra.
Nel 1619 il domenicano MIGUEL DE BENAVIDES Arcivescovo di Manila, fonda a nella stessa la prima UNIVERSITÁ PONTIFICIA con annesso il COLLEGIO DI SAN JUAN DE LETRAN che non ha uguali di prosperità intellettuale in tutto il mondo. Tanto è vero che il Re di Spagna Filippo IV nel 1645 la promuove a Università Nazionale della Corte Spagnola.
Nel 1623 la COMPAGNIA DELLE INDIE OLANDESE colonizza l’ Indonesia. Gli Olandesi nemici implacabili degli Spagnoli, si espandono a Taiwan e Cylon, ma vengono attaccati dai pirati cinesi e giapponesi.
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Nel 1630 il Collegio di San Juan De Letran diventa una Fondazione che ha una propria armeria e si prefigge lo scopo di insegnare la scherma ai giovani filippini con un sistema molto prossimo a quello di Caranza usando i primi bastoni di rattan. I gesuiti ne sguono l’esempio usando delle canne di bambù mentre i domenicani usano delle spade di legno.
Nel 1700 a causa di incursioni ricorrenti dei Pirati Moro, di Corsari Olandesi e Inglesi, gli spagnoli si trasferirono nell villaggio di Irong-Irong dove nei pressi della foce dell’onomimo fiume venne costruito Fort San-Pedro, una fortezza costruita per respingere i musulmani . Alcuni dicono che la struttura risale al 1738 comunque e il è il più antico bastione triangolare forte nel paese. E 'servito come il nucleo del primo insediamento spagnolo nelle Filippine. Durante la rivoluzione delle Filippine , alla fine del 19 ° secolo, è stato attaccato e preso da rivoluzionari filippini, che hanno usato come una roccaforte o Irong-Irong (Ilong-Ilong) il cui nome in spagnolo abbreviato fu "ILOILO" che più avanti divenne la capitale della Provincia.
Le rivolte contro l’invasore continuano…
Nel 1762 il rivoluzionario Diego Silang conquista Vigan che viene dichiarata Provincia della regione Ilocos. Ma gli spagnoli assoldano uno dei suoi uomini che lo uccide con un colpo di pistola alle spalle.
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Ma la rivolta non si ferma e viene proseguita dalla moglie Gabriela che divenne la primula rossa delle Filippine, sino a quando catturata viene impiccata nella pubblica piazza come esempio e regola per i rivoluzionari.
Nel 1764 il Governatore reggente SALAZAR, nella speranza di rendere meno offensive le rivolte, edita un decreto legge che impedisce l’uso qualsiasi arma da taglio pena l’esecuzione capitale pubblica ed immediata.
Da questo momento in poi inizia la comparsa dei primi bastoni in legno duro esotico in sostituzione delle lame. Nasce un nuovo modo di combattere, un orientamento verso i colpi bloccati usando una maggiore incisività d’impatto per bloccare gli attacchi e soprattutto il bastone può essere afferrato per applicare il disarmo.
Viene inoltre coniato dagli spagnoli il termine ESGRIMA/ESKRIMA, che battezzano in questo modo il combattimento armato di bastone per una grande similitudine con la loro scherma.
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Dal 1850 al 1854 Garibaldi organizza dei viaggi in America Latina, Cina, Sud-Est Asiatico e Australia con lo scopo di organizzare una rete mondiale di seguaci rivoluzionari. Approdando nelle Filippine fonda la Massoneria Garibaldina a Manila con documenti rinvenuti dallo storico Dott. Serafin Quiazon Presidente dell’Istituto della Storia Nazionale Filippina.
Nel 1853 il termine si arricchisce della terminologia ARNES DE MANO usato sempre dagli spagnoli per definire il bastone usato nelle danze coreografiche INDIGENE della commedia Sinkil Filippina.
La popolazione non potendo più praticare usando le lame, nascose l’arte mascherandola all’interno delle danze agli occhi dell’oppressore. Più avanti questi movimenti presero il nome di KARENTIA/KARENZA..(dal nome CARRANZA) o SAYAU che nella pratica a solo sintetizzano la BOXE a VUOTO con uno o due stick.
Nel 1856 Josè Monge Malcampo Marchese di S.Rafael, un nobile Filippino, fonda la “PRIMERA LUZ FILIPINA” che è in assoluto la prima Loggia Massonica del Paese. La loggia richiama tutti i Leader Rivoluzionari del momento.
Dal 1860 Don Josè De Azes un Gesuita missionario fonda LA SCUOLA DELLA SCHERMA che fonde la tecnica spagnola con quella filippina e richiama allo addestramento molti rivoluzionari. Tra questi vi è un certo JOSE RIZAL, divenuto in seguito un eroe nazionale filippino.
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Rizal diplomatosi alla scuola gesuita, viaggia a Madrid per approfondire la Scherma Spagnola e studiare Medicina e Filosofia. Da qui, si sposta più volte in Europa, per denunciare attraverso numerose opere letterarie l’oppressione spagnola. Forte dei propri ideali, tornato in patria riesce ad organizzare un associazione chiamata LEGA FILIPPINA, ma viene scoperto ed esiliato per trame contro il potere spagnolo. Fortunatamente lascia un seguace molto attivo, ANDREA BONIFACIO, che a sua volta crea la società segreta KATYPUNAN o DELLA FRATELLANZA, con lo scopo di cacciare l’usurpatore spagnolo dalla terra filippina tramite l’allenamento all’Eskrima e di rifiutare qualsiasi legge ed imposizione straniera.
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Nel 1885 il Governatore Spagnolo a Cuba VALERIO WEILER, fu stato costretto a sedare una violenta rivolta finita nel sangue. Non solo catturò i ribelli e li mise a morte ma inviò nei campi di sterminio anche tutti i loro simpatizzanti.
Il 30 Dicembre del 1896, Rizal non rispetta l’ordinanza restrittiva della corte suprema spagnola e viene fucilato.
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Nel 1898 scoppia il conflitto Spagna - Stati Uniti in seguito all’ affondamento della nave MAINE per un errore nelle acque Cubane della Spagna che costò al vita a 266 marinai.
In quell'anno la Spagna aveva perso l’’80% delle colonie conquistate via mare a causa di sfortunate campagne militari e si trovava in piena decadenza socio-politica. Altre nazioni europee e gli Stati Uniti avevano avviato una gara espansionistica coloniale. Le erano rimaste Cuba, Porto-Rico e le Filippine. Il Colonialismo Spagnolo aveva ridotto allo stremo la popolazione cubana.
Cuba era molto vicino agli Stati Uniti che nel ’Febbraio del 98 inviarono all’Avana la corazzata Maine per supportare la sua popolazione e proteggere i cittadini americani residenti dai violentissimi scontri armati tra i ribelli cubani e gli spagnoli. La nave esplose in modo inspiegabile il 15 Febbraio e 266 marinai americani morirono.
Nessuno ne seppe mai la causa. Scoppiò una guerra che La Spagna non la voleva, disposta a concedere qualsiasi richiesta all’allora Presidente Americano Mc Kinley, anch’egli contrario. (Durò appena 100 giorni e portò alla liberazione di Cuba dal dominio spagnolo concludendosi con un trattato che vedeva la cessione delle Filippine.)
Ma sia la Spagna che Mc Kinley non avevano fatto i conti con la Stampa Americana. In particolare il giornake “Hearst” il più diffuso e letto in assoluto, fece l’errore di incolpare di incolpare la Spagna di sabotaggio spionistico descrivendo la crudeltà spagnola nei confronti dei cubani e sensibilizzando l’opinione pubblica a muovere numerose manifestazioni di solidarietà patriottica in tutti gli Stati Membri dell’Unione.
I dimostranti sfilarono con dei cartelloni riportanti la scritta “Ricordiamoci del Maine” inneggiando continue richieste di intervento militare. Mc Kinley non potè far altro che decidere per la guerra pena la sua poltrona.
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Il 1° Maggio la flotta americana attaccò quella spagnola nella baia di Manila e le sterminò tutte quelle presenti senza nessuna perdita. I Marines americani sbarcarono a Cuba il 1° Giugno sconfiggendo gli spagnoli in alcune battaglie campali forti del supporto dei ribelli cubani molto organizzati ed agguerriti.
Il 3 Luglio tutto quello che restava della flotta spagnola venne distrutto nel porto di Santiago con la successiva resa dopo 12 giorni di incessanti bombardamenti avvenuta il 16 dello stesso mese.
Il 1° Agosto venne occupata senza resistenza l’isola di Porto-Rico ed il segretario di stato americano JHON HAY iniziò subito il negoziato di pace. La Spagna non riuscì in sede diplomatica ad avanzare ed a sostenere nessuna richiesta, data la sua posizione di tracollo finanziario e politico e l’America ottenne l’indipendenza cubana, la cessione di Porto Rico che divenne Stato libero Associato e dell’Isola di Guam e delle Filippine.
Tutto avvenne in cambio di 20 milioni di dollari. Gli Stati Uniti sapevano che la Spagna era messa molto male e che quindi avrebbe accettato qualsiasi cifra monetaria le fosse stata offerta.
Ma la Spagna digerì molto male tutta la trattativa. Soprattutto ne uscì molto umiliata. Con l’amor proprio rimastole, per non dare l’ultima soddisfazione agli Stati Uniti, vendette alla Germania gli ultimi possedimenti rimasti: le isole Marianne e le Caroline nel Pacifico.
Tuttavia le cose non andarono per il verso programmato. Il generale GEORGE DEWEY, che guidò la campagna militare nelle Filippine per liberarle dal dominio spagnolo, convinse il proprio governo a non concedere l’indipendenza alle Filippine ed a proseguire l’insediamento. L’autogoverno richiesto dal presidente filippino Aguinaldo, non venne concesso e questo provocò una sanguinosa rivolta condotta dai ribelli indigeni contro l’occupazione americana, che durò sino a 1902.
5000 soldati americani e 600.000 filippini morirono vittime della lotta della fame e delle malattie. La rappresaglia filippina fallì drasticamente. Nel 1901 Aguinaldo venne catturato e fu costretto a dischiarare la totale subordinazione dell’arcipelago al dominio americano.
Nel 1899 avvenne la distruzione dell’isola di Samar. La COMPAGNIA C del 9°BATTAGLIONE-USA venne inviata nell’isola con lo scopo di raderla al tappeto. Nonostante il battaglione forse armato sino ai denti con fucili Krag e Colt Calibro 38, fu sopraffatto da 200 Mandirigma (o Juramnetados così definiti dagli spagnoli) armati di sole lame.
Questi guerrieri Moros, chiamati AMOK dagli americani, si legavano le estremità con cinghie di cuoio, per perdere meno sangue possibile e si lanciavano verso le truppe nemiche riuscendo a infliggere ferite mortali e a decapitare teste, prima di cadere imbottiti di pallottole.
Gli Americani per proteggersi dai mortali fendenti di Bolo,Kriss e Barong, impararono a fasciarsi il collo con cinghie di cuoio e fu così che i filippini gli diedero il soprannome di “LEATHERS-NECKS” o Colli di Cuoio, che è sopravvissuto a tutt’oggi.
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Nel 1941, per implementare il potere di arresto delle loro armi, gli americani adottarono la Colt magnum calibro 45 Millimetri.
Il 1° Luglio del 1902, le Filippine divennero un territorio annesso agli Stati Uniti e lo furono fino al termine della seconda guerra mondiale.
Fu solamente nel 1943 che Aguinaldo riconsiderato dal governo giapponese, ma ormai 74enne, proclamerà l’indipendenza dagli Usa in una partner-ship con i giapponesi.
Gli Usa diedero una grande dimostrazione di potere e di forza, mentre la Spagna perì sempre più in una crisi che circa tra il 1936 e 1939 la porterà alla guerra civile.
Nel 1941 il Giappone invase le Filippine ed i “Moros-Battaillons” furono assoldati dagli Americani per combattere nelle truppe del Generale Mc Arthur, usando il Bolo per aprire la strada nella giungla e per seminare la morte nell’esercito giapponese negli assalti all’arma bianca.
Anche dopo la fondazione della Repubblica-Filippina, nel 1946, non si potè mai parlare di pace e di indipendenza. Ancora oggi il Fronte di Liberazione Moro, combatte attraverso la propria falange armata il Governo di Manila per l’indipendenza delle isole di Mindanao e Sulu.
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Da allora il Kali-Arnis De Mano-Eskrima ha ricevuto un grande impulso ed una denominazione D.O.C. a secondo della zona di pratica: nel SUD dell' ARCIPELAGO>MINDANAO (area d'insediamento dei Moros) ha mantenuto intatta la propria letale origine sulla base della tradizione guerriera spagnola, per via dell'uso delle lame, attraverso la denominazione di KALI ovvero il movimento della mano e del corpo KAMOT & LIHOC. Al CENTRO>CEBU invece la dove è forse stata risentita maggiormente l'influenza coloniale e dove è stato tradizionalmente rispettato il decreto di SALAZAR, l' Arte ha conservato il nome di ESGRIMA-ESKRIMA, mentre infine il NORD > MANILA che è stato maggiormente influenzato dalla cultura SPAGNOLA ha continuato a chiamarlo ARNIS-ARNES DE MANO.
Se osserviamo tutto il territorio delle varie isole, si può facilmente intuire come la sua selettività abbia potuto influire sulla frantumazione dell'Arnis-Kali-Eskrima in numerosi (oltre 600) Stili, soprattutto di Famiglia, che si sono evoluti sulla base delle esperienze combattive dei loro fondatori, diversi dal punto di vista della tecnica e della terminologia per via dello slang indigeno ovviamente influenzato dalla tradizione socio-culturale di ogni luogo.
L'Arte è rimasta quasi sconosciuta sino all'opera di diffusione di DAN-INOSANTO che dopo il GIOCO DELLA MORTE, (il film incompiuto di Bruce Lee nel quale ha dato sfoggio di tutta la sua abilità, interpretando il ruolo del maestro filippino PASCAL, che difende la SALA DELLA TIGRE) ha iniziato a girare il mondo facendola conoscere ai praticanti di Arti Marziali.
Nella nostra Associazione cerchiamo di portare avanti quella flessibilità ed apertura mentale che contraddistinse la vita del fondatore: per questo cerchiamo di studiare diverse tipologie di armi soprattutto in modo funzionale e realistico.
Non ci piace perdere tempo con quello che è fazioso o non funziona.
LA CANNA FRANCESE
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