SITO IN COSTRUZIONE
Blank Jeet Kune Do​
italian organization
​
THE PROGRAM'S TAO : SUL NOSTRO PROGRAMMA
READ MORE.. SE VUOI ACCEDERE A QUESTA SEZIONE DEVI REGISTARTI
​
GLI ELEMENTI DEL PROGRAMMA
Come abbiamo accennato nella Home Page, la Blank Jkd I.O. opera sulla base di Programmi Didattici altamente selezionati e professionali che sono il frutto di decenni di Studio e Investigazione nelle Arti Marziali.
Se è vero che la Didattica è necessaria per l'apprendimento, allora è vero che bisogna avere un Programma.
Questo in quanto in una Didattica è tracciata una Via (The Program'sTao), un Percorso, con dei traguardi ed una progressione di difficoltà crescente. Senza un Programma l'Insegnamento è come una barca senza timoniere e rematore : l'allievo è lasciato a se stesso, alle sue idee, alle sue domande, ai suoi dubbi che non avranno soluzione. I nostri Istruttori vengono formati su un Programma e su quello specifico Programma, ci dovranno lavorare per assorbirlo, farlo proprio, con l'obiettivo primario poi di saperlo trasmettere ai loro Allievi. Il Fatto quindi di avere un Programma richiede specifiche abilità di trasmissione e di esecuzione!
Saper Fare e saper Insegnare, QUESTO DEVE ESSERE IL BINOMIO INDISPENSABILE di ogni bravo insegnante. Un Programma è uno strumento operativo che dà il Potere della Competenza, il quale è basato sul Paradigma della RICERCA-AZIONE-PROSPETTIVA. Per avanzare nell'Arte è necessario cambiare la prospettiva: come diceva il fondatore.."Per Cambiare la Prospettiva dobbiamo sapere prima cosa siamo". Se il nostro difetto è l'ignoranza dobbiamo sconfiggere la causa che l'ha generata! I comportamenti determinano il problema, in quanto se l'ignoranza proviene dalla fonte, il cammino è precluso. Se vi siete auto nominati Istruttori di Jkd dopo avere seguito dei seminari con questo e quel Maestro, è chiaro che non avete nessun titolo e nessuna traccia da seguire e tanto meno nessun Programma. Questo è un grosso problema, soprattutto con voi stessi: avete un problema con il vostro Ego smisurato che vi dice di competere fuorviandovi dalla competenza, la quale vi obbligherebbe a seguire un percorso formativo serio. I problemi di un cattivo insegnante riverberano sul suo Gruppo, generando reazioni negative a cascata negli Allievi. La composizione di un Programma si basa su Osservazione / Analisi Funzionale / Personalizzazione, secondo la "Teoria delle 3 Intelligenze" di Robert-Sternberg : ANALITICA-CREATIVA-SPERIMENTALE, la quale è perfettamente in linea il pensiero del fondatore.
Secondo il Jkd la morte è una sicurezza, per chi vive la morte è certa come per chi muore la rinascita è certa. Tuttavia nell'Arte, l'unica certezza è non avere certezze. Questo non significa che sebbene Bruce Lee non ha lasciato Programmi, non bisogna averne. Se seguite questa strada alla lettera siete destinati al fallimento! Semmai il vero significato è da ricercarsi nell'individuare la Giusta Condotta (come recita il Dharma) senza procedere al buio, cioè a tentoni. Qualsiasi Programma per quanto buono sia, non è una Bibbia, un Dogma, una Verità Assoluta. Bisogna vederlo come un cerchio senza circonferenza. In questo MODO sono possibili infiniti centri ed infinite circonferenze! Ecco perchè i Nostri Programmi sono in costante evoluzione. In questo senso per noi il JKD, è un Problema Aperto: nel momento in cui l'uomo si evolve, cambiano le prospettive perchè egli stesso cambia. Si rende necessario un costante aggiustamento che perfeziona il vecchio in funzione del nuovo. Il PROCESSO che ci guida consiste nella
-IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA,
-LA SCELTA DEI CORRETTIVI DA APPORTARE
-LA LORO RAPPRESENTAZIONE -
-LA VALUTAZIONE DELLA LORO APPLICAZIONE.
Così come fece Bruce Lee, se nella valutazione di una tecnica, se questa non si incastra nel programma o non risulta funzionale la lasciamo.
Ma non solo, una volta identificato il problema esso si pone anche in termini di PERSONALIZZAZIONE. Bisogna sempre tenere presente che il Jkd è un Arte Individuale e non di Massa. Avere un Programma quindi non è la soluzione definitiva: esso deve essere adattato ad ogni allievo. Questo è un altro grosso problema, molto sottovalutato dagli Insegnanti della nostra Arte, spesso anche evitato volontariamente per non avviarsi in un terreno impervio. Così la stessa tecnica viene insegnata allo stesso modo per tutta la Classe, profilando un errore di Valutazione, dovuto al semplice fatto che gli allievi sono diversi l'uno dall'altro. Ma fuorviare la personalizzazione significa avere ed affrontare dei rischi non indifferenti:
​
L'ADESIONE ALLA SOLUZIONE PRE-CONCETTUALE da parte dell'insegnante, CONDUCE AL FATALISMO; il dire :
"Lui è fatto così io non ci posso fare niente"! Significa una situazione molto di comodo!
"Lui la esegue così non può migliorare"! Significa cristallizzare l'allievo su un profilo rigido!
"Lui è già bravo non ha bisogno di crescere"! Significa lasciarlo indietro rispetto agli altri!
"Mi fido ciecamente dei miei strumenti perchè funzionano!" Esclude lo stimolo di ricercare e la possibilità di crescita.
Noi crediamo che un buon Programma debba sempre essere associato ad una buona METODOLOGIA.
Una buona Metodologia deve promuovere L'AUTOSTIMA nell'Allievo! Nell'Autostima il CONTENUTO EMOTIVO è importante: Rabbia, Dolore, Frustrazione, Meraviglia, rinforzano il ricordo. Una delle migliori Strategie per ricordare è quella di prendere appunti. In tale maniera, gli Allievi non solo riusciranno a fare mente locale più in fretta, ma miglioreranno la loro capacità di sintesi parallelamente al fatto che, riusciranno a ricostruire passo l'intero Programma di Studio per il loro livello.
L'Autostima è il MOTORE che promuove la MOTIVAZIONE. Pìù un Programma è STRUTTURATO e PEDAGOGICO e tanto più la Classe verrà motivata verso traguardi sempre più ambiziosi. Al contrario, la mancanza di un programma è la causa primaria del disordine e dell' insicurezza in quanto l'Istruttore procede a tentoni, a caso. Pensiamo prima di tutto al significato di questi termini: al posto di stimolare la capacità di sintesi, l'autonomia e la padronanza, nascono i preconcetti, i dubbi, gli stereotipi perchè la motivazione non è nell'intenzione dell'allievo, ma appartiene alla situazione che lo obbliga e quindi lo rende schiavo delle congiunture.
La qualità Primaria che deve avere un Programma è la CONSONANZA la quale, concatena ogni sua parte rispetto alle altre, lo rende logico e scorrevole.
Un' altra qualità è la COMPETITIVITÀ : essa esclude la non condivisione con altri Soggetti che perseguono gli stessi obiettivi e promuove la concorrenza e la METACOMUNICAZIONE, grazie alla quale gli Allievi imparano ad avere degli obiettivi ed a raggiungerli.
Per quanto riguarda il Jkd, Bruce Lee non ha lasciato programmi pertinenti ai livelli di apprendimento. La sua paura in merito era quella che la gente li prendesse come verità assoluta e scambiasse il metodo per la Via, senza comprendere che il Viaggiatore è più importante del Mezzo.
In questo MIXAGE, il tramite costituito dal DOCENTE è importante come ponte di collegamento sulla via del TAO.
​
​
TAO SHI-TENG / IL RAPPORTO TRA MAESTRO ED ALLIEVO SULLA VIA DEL TAO
Come l'albero è collegato alla terra, così tutti gli allievi sono intimamente connessi al loro Maestro. La qualità e lo spessore sia tecnico che morale di un allievo dimostra la grandezza o la pochezza dell'insegnamento che ha ricevuto! Per questo motivo il più delle volte, non esistono cattivi allievi ma solo pessimi insegnanti. Qualcuno forse potrebbe obbiettare che qualche volta l'allievo ci mette del suo, ma questa affermazione è il frutto di un'errata valutazione del problema. Succede perchè non si tiene conto del fatto, che tutti gli allievi procedono per IMITAZIONE: questo in quanto considerano il Maestro l'unico loro punto di riferimento.
Ma prima dell'imitazione esiste un altro veicolo molto importante e mancando il quale, l'allievo non avanzerebbe lungo il TAO: esso è il JIK-JAK (termine aromatizzato) o DOVERE/OBBLIGO.
Senza di esso nessun allievo potrebbe accettare di essere guidato da un Maestro.
​
Jik-Jak comporta l'impegno di un allievo di perseverare sulla pratica per poter accedere continuamente ad un livello più elevato di comprensione, ma adottando sempre la giusta condotta. Con la pazienza e lo zelo, l'apprendimento non gli chiederà di imitare, perchè questo è solo l'inizio; ma di professare l'autocritica come forma di espressione onesta ed esclusiva.
Le difficoltà e le insidie sono numerose, dei frangenti insiti nella quotidianità di tutti gli allievi. Esse non devono essere sottovalutate, altrimenti saranno come un muro di gomma contro il quale rimbalzare, un ostacolo insuperabile alla scorta di certe posizioni che impedirà qualunque tipo di crescita.
Il nemico numero uno è senza dubbio l'Egocentrismo soprattutto quando l'allievo è molto giovane e dotato ed il Maestro è in età avanzata. L'allievo pensa di essere migliore del Maestro o quanto meno che lo diventerà, un atteggiamento supportato dall'ignoranza e dalla sconsiderazione, soprattutto quando non si comprende che anche il Maestro qualche volta è umano e come tale è fallibile. Tuttavia il divario tra Maestro ed Allievo è incolmabile e lo sarà sempre! Infatti mentre bene che vada, un allievo può praticare tutti i giorni per un qualche ora, il Maestro vive e respira la propria Arte 24 ore al giorno.
​
La giusta condotta deve trascendere qualsiasi tipo di interesse personale da parte dell'allievo. Secondo il Confucianesimo esiste un amore figliale da parte del Maestro nei confronti di suoi Allievi e questo dice tutto: su questa base deve agire un rispetto reciproco che va oltre la logica motivabile.
Scrive Blaise Pascal:
"Un nonnulla ci consola perché un nonnulla basta ad affliggerci.
La fede certamente ci dice quello che i sensi non possono, ma non il contrario di quello che vedono; è al di sopra, non contro di loro.
Cos' è l'uomo in natura? Niente, se in relazione all'Infinito, ma tutto se in relazione a niente, una via di mezzo fra niente e tutto.
Gli animali non si ammirano a vicenda; un cavallo non ammira il suo compagno.
È superstizioso riporre le proprie speranze nelle formalità, ma arrogante rifiutare di sottomettervisi."
​
Se lo stolto vive con l'illuminato, non per questo arriverà a conoscere la Verità!
​
Lao Tzu scrisse: "Quando decade il TAO nasce la Virtù, quando decade la Virtù nasce la Bontà e quando decade la Bontà nasce la Morale Corrente.!"
​
Ecco spiegato su cosa si deve basare il TAO SHI TENG: la decadenza del Tao stesso è l'origine della Morale Corrente. La libertà dalla Convenzioni ed agire seguendo il CUORE è il solo modo per motivare il Jik Zaak!
​
L'agire con il cuore di un Maestro, conduce alla crescita spirituale dell'allievo. Diversamente, l'azione esclusivamente mossa dall'interesse economico è la causa primaria di una trasmissione priva di contenuti filosofici: un Maestro non può predicare ciò che non può osservare!
Egli per primo deve essere un esempio per il proprio allievo!
Tuttavia essere un Bravo Maestro nella moltitudine di Maestri delle Arti Marziali e nello specifico del Jkd, è molto difficile ed è precluso ai più. Ci vogliono delle qualità non comuni, prima tra tutti la capacità di concepire il Jkd come lo Zen, un modo squisitamente Orientale per dire che un vero Shifu deve vivere l'Arte ai massimi livelli di espressione spirituale. L'umiltà è anch'essa una dote richiesta per poter insegnare perchè un buon insegnante deve sempre scendere al livello dei suoi allievi.
​
NAO DAI è quel Legame Speciale che si viene a creare tra il Maestro e l'Allievo quando il loro rapporto è ricco di valori e di sentimento. Esso è l'equivalente del KIMUCHI Giapponese!. Definire questo tipo di rapporto è molto difficile in quanto non esiste nulla di similare nella società occidentale. Si potrebbe avvicinare vagamente quella che è globalmente conosciuta come amicizia, ma il Nao Dai va ben oltre: infatti esso è intriso del Jik Jak, senza il quale non potrebbe esistere e sfocia nel "Transfert" della Psicologia Analitica, grazie al quale le qualità del Maestro vengono recepite dall'Allievo come dei doni preziosamente inestimabili e degne di imitazione. Non a caso l'allievo riceve molto più dalla condotta del proprio insegnante che non dalla sua tecnica, ammesso che si tratti di un vero Maestro e non di un bluff.
Ma Attenzione lo ripetiamo: il Maestro non deve essere guidato da "seconde intenzioni", prima tra tutte quella economica, che dovrà essere un mezzo e non un fine, altrimenti calerà il velo dell'apparenza e sarà un pessimo esempio ed un disonore per se stesso e per l'allievo. Non deve cioè stabilirsi un contratto della serie : "Io pago tu mi dai"; il Nao Dai è intriso di un intento sincero ed onesto, perchè la trasmissione non può essere mercificata e quotata da una semplice contropartita monetaria. Essa è come dicono gli Orientali "DA CUORE A CUORE E DA MENTE A MENTE"! Deve cioè provenire dal profondo del cuore.
​
Anticamente l'Allievo dimostrava il suo Jik Jak, portando i pasti al proprio Maestro, spazzandogli la casa, occupandosi del suo guardaroba, lavandogli il vestiario, facendogli delle commissioni e molto altro ancora. Spesso passava molto tempo insieme a lui, mangiava e beveva assieme. Tutte azioni molto intime, che normalmente il Maestro non avrebbe mai accettato da uno studente ordinario. Succedeva perchè era semplicemente DA CUORE A CUORE!
Oggi, a parte qualche caso eccezionale e fuori dal comune, riferirsi a tali condotte è considerato pura follia, anacronistico e soprattutto un soppruso pretestuoso da parte dell'insegnante.
​
​​
​​